Cultura Italiana: La Storia Dell’inno d’Italia


TRASCRIZIONE:

Ciao ragazzi e bentornati in un nuovo video. Oggi vediamo insieme qualcosa di speciale, faremo un viaggio attraverso la storia affascinante dell’Inno d’Italia ed esploreremo le radici, il contesto storico e l’evoluzione di questo canto meraviglioso. Alla fine del video potrai anche svolgere gratuitamente un quiz di dieci domande che ti aiuterà a capire quanto davvero hai imparato sull’Inno nazionale italiano. Ma detto ciò, partiamo subito.

L’Inno d’Italia, conosciuto anche come Inno di Mameli o Canto degli Italiani, rappresenta un simbolo unico di identità nazionale e di orgoglio per il popolo italiano. La sua storia è ricca di patriottismo, lotta per l’indipendenza e celebrazione dell’unità nazionale. In poche parole l’Inno italiano non è solo una melodia ma è un simbolo di passione, determinazione e identità nazionale. Ma andiamo insieme adesso a scoprirne la storia. 

Chi l’ha scritto e quando è stato scritto l’Inno di Mameli?

L’Inno di Mameli è stato scritto da Goffredo Mameli il 10 settembre del 1847, durante il periodo del dominio austriaco. In quel periodo l’Italia era divisa in vari Stati sotto il dominio straniero e gli italiani nutrivano il desiderio ardente di unificare la nazione. Per questa ragione Mameli diede come titolo al brano il Canto degli Italiani. La melodia del testo invece fu composta da Michele Novaro il 24 novembre dello stesso anno, creando un’armonia che va dritta al cuore degli italiani. 

Ma chi era Goffredo Mameli?

Goffredo Mameli, nato il 1827, era un giovane patriota appassionato di politica che ha dedicato praticamente tutta la sua vita inseguendo il suo sogno di vedere l’Italia unita. Infatti Mameli ci credeva così tanto da tradurre questo sentimento in parole e musica. Il suo debutto, cioè quando l’Inno è stato presentato per la prima volta, fu proprio nel 1847 a Genova, durante la commemorazione della rivolta dei genovesi contro gli austriaci. In seguito a questo evento l’Inno ricevette un’incredibile popolarità, tanto da essere cantato anche durante le Cinque giornate di Milano. Le Cinque giornate di Milano, come si può capire dalle parole usate, sono stati cinque giorni di rivoluzione armata avvenuti nell’anno 1848, un anno dopo la commemorazione e che hanno portato alla liberazione temporanea di Milano dal dominio austriaco. Nonostante la sua forte determinazione, Goffredo Mameli muore poco tempo dopo nel 1849 e non ebbe l’opportunità di assistere all’unificazione dell’Italia. 

Ma come si è evoluto l’Inno di Mameli? 

Dopo l’Unità d’Italia del 1861, l’Italia è diventata una monarchia sotto la famiglia Savoia, la quale aveva una propria Marcia reale, cioè un proprio canto nazionale che utilizzavano come inno italiano, ma all’epoca gli italiani definivano la Marcia reale dei Savoia troppo lontana dai valori della Nazione e invece preferivano l’Inno di Mameli, in quanto riusciva a esprimere i veri ideali del Paese. L’Inno infatti esaltava il coraggio, la libertà e la volontà di sacrificio per la patria.Nonostante ciò la situazione non cambiò fino al 1946, anno della proclamazione della Repubblica, in cui l’Inno di Mameli divenne ufficialmente l’Inno d’Italia. 

Cosa significano le parole dell’Inno di Mameli?

Vediamone una piccola parte insieme… e ragazzi non sono un grande cantante quindi non canterò ma… leggiamole assieme, leggiamole cantando assieme.

Fratelli d'Italia 
L'Italia s'è desta, 
Dell'elmo di Scipio 
S'è cinta la testa. 
Dov'è la Vittoria? 
Le porga la chioma, 
Ché schiava di Roma 
Iddio la creò. 
Stringiamci a coorte 
Siam pronti alla morte,

Siam pronti alla morte,
L'Italia chiamò.

Questo è l’Inno ragazzi, un pezzo eh, un pezzo. Vediamolo insieme. Come puoi notare l’Inno inizia con la parola «fratelli d’Italia» e questo va ad enfatizzare il legame fraterno che unisce tutti gli italiani. Non si trattava quindi solo di vivere nello stesso Paese, ma di un vero e proprio legame e rapporto stretto come quello dei fratelli. Continuiamo con «l’Italia s’è desta». Qui c’è un invito a svegliarsi e a farsi forza. Destarsi è un sinonimo molto formale di svegliarsi, che noi italiani nella lingua parlata non usiamo più. Questo riferimento rimanda all’Italia pronta a lottare contro la dominazione austriaca. A questo proposito vi è anche un riferimento storico molto importante che possiamo trovare in questa frase. «Dell’elmo di Scipio» e cioè la vittoria dei Romani contro i Cartaginesi nel 202 a.C. I Romani infatti furono guidati da Publio Cornelio Scipione detto l’Africano. L’idea quindi è che l’Italia prende l’elmo di Scipione e se lo mette in testa, richiamando la forza e il coraggio degli antichi Romani. Proseguiamo con «le porga la chioma». Fa riferimento ad un’usanza del popolo romano. Le donne libere portavano i capelli lunghi, mentre le donne rese schiave dovevano tagliarseli per potersi differenziare dalle altre. Vittoria invece era una dea romana che richiamava il successo, la libertà e la vittoria. In questo tempo porge i suoi capelli rendendosi schiava di Roma. Questa parte indica il fatto che la vittoria sarà schiava di Roma, cioè Mameli in quel momento era sicuro che l’Italia avrebbe vinto contro gli austriaci, soprattutto in caso di rivolta o ribellione. Lui ne era certo perché «Iddio la creò» ovvero è stato Dio ad averlo pianificato. Chiudiamo con «coorte». La coorte era un’unità di combattimento dell’esercito romano formato da 600 uomini, quindi «stringiamoci a coorte» non è altro che un invito rivolto agli italiani di presentarsi senza esitazione a rimanere uniti e combattere, pur rischiando la morte per la liberazione del dominio straniero. Come potete notare la passione che traspare dalle parole e dalla melodia dell’Inno di Mameli è un elemento fondamentale. I versi celebrano le bellezze della patria, esaltano l’amore per la libertà e invocano il coraggio di difendere l’indipendenza. Negli anni l’Inno di Mameli è diventato parte integrante dell’identità italiana, ha accompagnato il Paese attraverso periodi di guerra, vittorie sportive e momenti di unità nazionale. Cantato con orgoglio durante gli eventi più significativi, è un richiamo costante all’unità e alla resilienza del popolo italiano. La sua storia ci ricorda che la musica può essere un potente veicolo di identità nazionale e che attraverso le note di questo inno gli italiani possono trovare ispirazione per affrontare le sfide del presente e del futuro. 

E con questo si conclude anche il video di oggi. Io ti ringrazio tantissimo per essere arrivato fino qui e ti ricordo che in descrizione puoi trovare il quiz con dieci domande che ti aiuteranno a testare la tua comprensione di quello che abbiamo detto oggi, per capire veramente quanto hai imparato riguardo all’Inno di Mameli, ok? Prima di fare il quiz magari ascolta il video un’altra volta. Io ti mando un abbraccio e ci vediamo presto per il prossimo video.