Vi Presento Iraida e l'Accento Lombardo (di Milano)


TRASCRIZIONE:

Ciao carissimi, bentornati in un nuovo video. 

- Oggi è un video molto speciale, perché siamo qui con la fantastica Iraida. Benvenuta Ira!

- Ciao Albi, grazie mille. Sono super felice di essere qui.

- Oggi conosceremo meglio insieme Ira in occasione di qualcosa di molto speciale. Infatti ragazzi, questi sono gli ultimi giorni di riapertura di Italiano Per La Vita. In descrizione potete trovare la pagina per iscrivervi e se non è più attiva ci sarà una lista di attesa. Ma è proprio in occasione di questo evento che siamo qui oggi insieme con Ira. Ira è una ragazza di Milano, e è stata cronologicamente, ma non per importanza, l’ultima insegnante che abbiamo trovato per arricchire il percorso di Italiano Per La Vita. Ira è di Milano e quindi scoprirete oggi ascoltandola l’accento milanese e soprattutto scoprirete meglio anche qualcosa su Ira, ok? Quindi se Ira sei pronta, io ho preparato otto domande. Prima di iniziare puoi fare una mini presentazione su di te e poi io inizierò a farti delle domande.

- Allora sì, sono pronta. E riguardo a me… adesso ci conosceremo meglio, ma come hai detto sono di Milano, sono nata qui e sono parte della squadra di Italiano Per La Vita da novembre. Anzi, in realtà da un po’ prima. Poi magari racconteremo perché. E ho 27 anni, insegno italiano dal 2017. Ho iniziato con un’esperienza di insegnamento in presenza in Germania e da lì ho scoperto la passione per l’insegnamento della lingua italiana. Quindi questo in breve, diciamo così. Ora parti pure con le domande. Sono otto, giusto? 

- Sono otto e poi c’è un bonus. C’è un bonus, ok? Ok, ok. Grazie allora, grazie Ira per… per la tua introduzione. E ecco ragazzi, voi sapete che noi troviamo sempre gli insegnanti, chi ci aiuta, nel mondo online e la collaborazione con Ira è iniziata perché ci aiutava su Fiverr, è un servizio online che ti permette diciamo di trovare collaboratori per vari tipi di cose e ci stava aiutando con delle attività per Italiano Per La Vita, traduzioni… e mi aveva molto colpito, anche a Isa, il suo atteggiamento. Era molto simpatica nelle risposte, sempre disponibile e allora ho guardato meglio il suo profilo e ho notato che dava anche lezioni di italiano. Quindi poi l’ho contattata e da lì abbiamo iniziato a collaborare ancora di più. Posso aggiungere… Ma detto ciò…

- Posso aggiungere una cosa? Sì, sì, aggiungi, aggiungi, Ira. In realtà io… appunto, collaborando con voi, vedevo il vostro canale su YouTube. Dicevo: «Ma che belle cose! Che bella… che bella opportunità per gli studenti per imparare, le lezioni di gruppo… quanto mi piacerebbe farne parte». Avevo un po’ questo sogno, perché io ero un po’ all’angolo a collaborare insieme ad Albi e ad Isa e poi alla fine, a novembre, mi hanno contattato per questo e… è come un… non so qualcosa che speravo, ma non avevo il coraggio di farmi avanti. Ed è stato così… così una sorpresa, così bello ricevere quel messaggio. Me lo ricordo ancora. «Ah, se vuoi ci sentiamo, stiamo cercando un insegnante con un accento diverso. Che accento hai? Perché non sapevano neanche il mio accento. Perché appunto io lavoravo con loro… appunto con uno scambio messaggi e traduzioni, sottotitoli, eccetera. Quindi è stato… è stato bellissimo e… grazie davvero per… per quel messaggio che ha un po’ cambiato tutto, no? Quindi…

- Assolutamente Ira, ma siamo noi a doverti ringraziare, veramente, perché sei proprio bravissima ed è per questo che ho preparato per te una domanda iniziale per rompere il ghiaccio che ti piacerà. 

Infatti la domanda numero uno è:

Qual è il tuo cibo italiano preferito e perché?

- Oh mamma, è difficilissima. Beh, allora… il mio cibo in assoluto preferito italiano, forse non lo conoscono tutti, sono i pizzoccheri. Tu li conosci? Sicuramente sì. Sono della nostra zona.

- Sì, perché ho già sentito… Esatto. Ho già sentito anche che ti piacevano, quindi…

- Esatto, lo sapevi già forse. Sì, sì, sono i pizzoccheri credo. Sono un cibo tipico della Valtellina, che è una zona in Lombardia, la nostra regione, e sono una pasta molto particolare, con… fatta di grano saraceno. Quindi non è la pasta classica che tutti conosciamo. E poi hanno vari ingredienti… un formaggio molto buono, le coste o le verze, dipende dalla preferenza di… di ogni casa. In casa mia si fa con… con le coste, quindi un altro tipo di verdura e patate e burro. È un piatto molto calorico, molto carico, ma molto buono. In assoluto il mio preferito. Poi, se vogliamo andare su un classico, a una pizza il sabato sera non si rinuncia mai e un buon gelato d’estate. Adesso è già iniziata qui la stagione del gelato qui a Milano, quindi… sì, diciamo, questo.

- Primo, come primo, i pizzoccheri, come secondo una pizza e come dolce il gelato. C’è tutto. Grandissima Ira, grandissima. Sapevo che tu sei diciamo un’appassionata di cibo, quindi volevo farti iniziare parlando, parlando di cibo. Dai, sì eh infatti. Sì, sì, la… la nostra… la mia prima Cultura dal Vivo, perché magari adesso lo annuncerai o lo comunicherai… è una delle tante cose che facciamo all’interno della piattaforma.

- È un appuntamento mensile sulla cultura e la… il mio primo… la mia prima presentazione è stata proprio su… su questo, no? Sul cibo, la cultura del cibo in Italia, gli agriturismi, l’aperitivo. Quindi si, sì, è una mia passione.

- Assolutamente Ira e brava che hai menzionato anche la Cultura dal Vivo, che infatti, ecco ragazzi, per chi di voi non lo sa, all’interno di Italiano Per La Vita abbiamo questa attività, di cui fa parte anche Ira, che si chiama Cultura dal Vivo, che ha come obiettivo farvi avvicinare di più alla cultura italiana, farvi scoprire cose che magari sono difficili da trovare sui libri, eccetera. Cose proprio della nostra vita, come italiani. E Ira aveva parlato appunto, come ha detto, degli aperitivi e un po’ l’agriturismo e tutte queste cose, che sono molto, molto interessanti. E ecco ragazzi, vi ricordo che le iscrizioni sono aperte per poco tempo, trovate il link in descrizione. Se non saranno più aperte, troverete invece la lista d’attesa. Ma detto ciò, passiamo alla domanda numero due per Ira, che è questa. 

Qual è la parte più bella di essere milanese?

- Ah wow, bella domanda. Mah, io sono nata e cresciuta qui, quindi sono molto orgogliosa della mia città. La parte… Milano è una città bellissima, davvero bella. Tutti pensano: «Ah, una città industriale… cosa si fa a Milano?» Invece c’è davvero tantissimo da scoprire. Io ogni mese scopro una chiesa nuova, un palazzo storico nuovo, un museo nuovo. Ci sono mostre ogni settimana. Dal punto di vista culturale è una città ricchissima, da scoprire, veramente. Ogni volta si può visitare tante volte, ci sarà sempre qualcosa di nuovo. È una città che cresce, che è sempre in movimento, non… Dal punto di vista culturale, sicuramente, un lato che mi piace molto è questo. Ci sono tantissimi eventi, concerti, teatro, c’è la Scala… c’è la settimana del Salone del Mobile con tutti gli eventi… la moda, la settimana della moda. Quindi veramente ce n’è per tutti i gusti. È una città che non si ferma mai e molti dicono: «È una città europea» e io sono d’accordo con questo. È una città internazionale. Quindi si possono conoscere persone da tutto il mondo. È un po’ anche forse… sì, attrae tanti turisti, ma anche tante persone che si fermano proprio a vivere qui e per questo c’è un bell’ambiente, un bell’ambiente giovane. Poi ecco, io sono… ho studiato anche qui all’Università di Milano, quindi è anche una città giovane, con un sacco di cose da fare. E poi c’è anche del verde. Molti pensano: «Ah, Milano è grigia», invece ci sono tanti parchi. A me piace fare sport, quindi c’è… si può andare al Parco Nord magari, che è un parco immenso a nord di Milano, il bellissimo Parco Sempione, per andare a fare una corsetta tra le varie zone, la zona del Castello Sforzesco, la zona dell’Arena oppure la zona della Triennale, che è un museo anche che si può visitare. Quindi sì, diciamo la cultura, il verde che c’è, anche se magari non è la prima cosa a cui si pensa quando si pensa a Milano. Le università, la… l’internazionalità della città e poi anche la mobilità. Una città dove i mezzi funzionano, magari in altre città un po’ meno. Non lo so eh, forse non… non voglio criticare le altre città che sono bellissime ma… è una città veloce, no? Quindi la metro ogni due minuti passa. È vero. Sì, diciamo così. Poi ecco, è una città, una cosa che magari non tutti dicono su Milano è che è una città completamente piana, quindi è facile… Io sono sempre in bicicletta, la mia passione… è una città dove è facile muoversi in bicicletta. C’è un po’ di inquinamento, quello sì. Però non si fa fatica a pedalare. Questa è una cosa importante, quindi si può tranquillamente fare passeggiate in bici senza affaticarsi troppo.

- E Ira, io confermo una cosa per tutti, ragazzi. Quando a volte scrivo a Ira lei mi risponde: «Sono in bici, sono in bici» e sento che pedala. Quindi confermo.

- Sì, sì, è vero. Sempre, sempre mi muovo con la bici, sì.

- Sì, sì. Confermo, confermo. E Ira, ultima domanda su Milano, prima di passare alla terza domanda. Tu sei milanista, interista o niente?

- Ah, wow! Allora qui in casa mia… in casa mia siamo juventini. Perché mio papà... sì, mio papà è juventino. Ah! Ok, ok. Ma io non seguo tanto il calcio, però se dovessi scegliere tra… Adesso ho paura di dirlo, poi magari i commenti ma… tra Milan e Inter… Milan. Infatti spero tra poco di andare allo stadio a vedere…

- Eh, io sono…

- Tu sei interista?

- Io Milan, Milan, mio papà è interista. Ah no, Milan, Milan. Ah, ok, giusto. Mio fratello è milanista anche, sì. Ah, ok. Sì, sì, no spero.. Quindi approvo. Io approvo.

- Bene, bene, allora andiamo allo stadio. Organizziamo. Andiamo allo stadio a vedere il Milan un giorno. Dai…

- Assolutamente, assolutamente. E ecco ragazzi, per chi di voi non lo sa, Milan e Inter sono le squadre principali di Milano. Per questo ho fatto la domanda e quando gioca Milan contro Inter a Milano si chiama il derby, il derby di Milano, anche conosciuto come… correggimi se sbaglio Ira… ma il derby della Madonnina, no?

- Sì. Sì, sì, sì. La Madonnina è appunto questa… questa statua, possiamo chiamarla così. Statuetta. Sì, ma in realtà è molto alta, eh? Non è una statuetta, è proprio… è alta alta. Sarà quanti metri? Da lontano… Sì, da lontano è piccolina. Da lontano è una statuetta. È tutta dorata che… che brilla no? Brilla sul… dall’alto del Duomo.

- Dall’alto del Duomo di Milano. Esattamente. Lo mostreremo comunque in video. Esatto, esatto, così… Infatti, infatti. Esatto, così capite perché è il derby della Madonnina, che questa Madonnina che domina Milano dal Duomo. E detto ciò allora, dai Ira, passiamo alla domanda numero tre che invece è legata un po’ a Italiano Per La Vita. E ragazzi, la domanda è:

Qual è secondo te la caratteristica più importante che hanno gli studenti di Italiano Per La Vita che fanno più progressi in Italiano?

- Quindi la caratteristica secondo te che hanno questi studenti che tendono a fare più progressi nella lingua.

- Ok. Difficile. È difficile, sì. In realtà tutti gli studenti… ormai è da novembre che lavoro con loro e posso dire che c’è un livello molto alto. In Italiano Per La Vita ci sono studenti che stanno davvero facendo tanti progressi. Io li vedo magari di settimana in settimana e mi stupisco sempre. La caratteristica che li accomuna… Ma sicuramente la costanza… la costanza, quindi il fatto di… la presenza, la presenza di essere ogni settimana connessi insieme con me, con gli altri insegnanti. Quello sì. Quindi fare qualcosa ogni settimana, ogni giorno, come anche tu ribadisci spesso, no? Sul canale. Sì, quindi il fatto di studiare costantemente l’italiano, anche fare poco ogni giorno, anche magari… se non si riesce a partecipare a due lezioni a settimana, o magari farne anche solo una. Quindi sì, la costanza… la passione per l’italiano. I nostri studenti amano… amano la lingua, amano il suono della lingua e sono curiosi. Sono tanto, tanto curiosi. Vogliono scoprire tante cose, fanno tante domande. Anche quello fa tanto, essere sempre curiosi. Sì, direi di sì. Quindi curiosità, costanza… Cos’è che ho detto? Bellissimo. Curiosità, costanza… E la passione. E la passione. Queste tre cose. Sì, direi di sì. Sei d’accordo?

- Complimenti… Sì Complimenti Ira per le risposte. Infatti hai creato un mix delle risposte che hanno dato Miranda, Barbara, Giulia e Andrea, che anche loro parlavano di costanza, passione… forse hai aggiunto questa cosa della curiosità anche, che è molto, molto interessante, perché per imparare una nuova lingua se sei curioso… diciamo, quando sei curioso ti stimola a imparare ancora di più una nuova lingua, perché può essere unito allo scoprire cose nuove. E poi questa cosa della passione la confermi anche tu quindi… e la costanza che confermi anche tu. Assolutamente. Direi anch’io che sono, sono le chiavi. Perfetto Ira. Allora passiamo alla prossima domanda. Allora adesso sbircio. Sbirciare ragazzi significa fare tipo così e adesso io sbircio qua, che ho l’iPad, dove ho le domande e la domanda numero quattro, invece, è legata ad Ira.

Quali sono le tue passioni e interessi più grandi?

- Ah! Va beh, la bicicletta l’abbiamo detto prima. Mi piace tanto andare in bicicletta, muovermi in bicicletta, il movimento, lo sport, fare passeggiate. Io cerco ogni giorno, se il lavoro lo permette, di uscire di casa, andare al parco, passeggiare con un bel podcast o una playlist di musica che mi piace per appunto… è un po’ il mio modo di meditare, di tranquillizzarmi magari, dopo lo stress… una giornata di stress. E poi la seconda passione che forse non sai è lo yoga. Io cerco di fare yoga almeno tre volte a settimana.

- Non lo sapevo. Sì… Non lo sapevo. Forse… Mi avevi forse accennato… accennato qualcosa ma… Sì. non sono sicuro, quindi ottimo. Continua pure.

- Sì, sì, la mia… l’ho scoperto… sì, nel 2020 ho iniziato a fare yoga, così su YouTube mentre eravamo tutti a casa, così… e mi sono davvero appassionata e da allora ho questa passione. Mi aiuta molto a rilassarmi. A… anche è un buon modo per… per far lavorare il corpo. È importante il movimento, davvero. Io sono… sono appassionata dello yoga e della filosofia un po’ dello yoga. E poi va beh, terza passione la lettura. Sono molto orgogliosa di dire che cerco di leggere almeno 50 libri all’anno o al…

- Oh, davvero? Non me l’avevi detta questa cosa. Sì, ho la… Hai presente… non so se possiamo dirlo. Possiamo dirlo? Goodreads… Possiamo dirlo?

- Sì, sì, sì, possiamo dirlo. È un sito online per… Sì. Spiega tu Ira… Sì, sì. che appunto lo usi.

- Sì, praticamente su Goodreads, che è una piattaforma dove possiamo tenere traccia dei libri che leggiamo, c’è una sfida annuale e la sfida che ho è sempre di leggere 50 libri all’anno.

- Wow!

- Ovviamente sì, diciamo che faccio un po’ la furba. Possiamo dire così, perché non solo leggo, ma ascolto anche gli audiolibri. Audiolibri. Quindi cerco di fare metà e metà e così riesco. Quindi la lettura. Io amo la letteratura giapponese, il mio sogno è di andare in Giappone un giorno. Sì, Murakami un po’… li ho letti tutti.

- Sì. Grandissima Ira, allora… hai conosciuto già Norika?

- Certo, certo. Assolutamente, infatti gli studenti giapponesi… io veramente sono senza parole, sono bravissimi. Hanno una passione e parlano benissimo. E quando dico se loro riescono con una lingua così lontana e diversa dall’italiano a parlare italiano, posso fare tutto, possiamo fare tutto. Tutti possono imparare l’italiano.

- Esatto. Sì, sì. Concordo. E ecco, ragazzi, per chi di voi non lo sa, Norika è una studentessa di Italiano Per La Vita giapponese, che parla veramente bene in italiano. Quindi l’ammiriamo un po’ tutti, perché è proprio brava.

- Sì. Ha raggiunto un livello in italiano che partendo dal giapponese è veramente ammirabile. Molto, molto, molto difficile. Sì, sì. Quindi per questo chiedevo a Ira. E Ira, mi è venuto in mente ora che a Verona quando… ho incontrato Ira recentemente a Verona e mi ricordo che mi avevi detto nella tua routine giornaliera che c’era yoga. Quindi adesso mi sono ricordato.

- Ah, ok. Sì, sì, sì. Giusto, giusto.

- Bene, bene, bene. Quindi yoga, lettura e hai detto letteratura giapponese? Sì e libri… Giusto?

- Sì, ultimamente sì, tanto Giappone.

- Sì. Perfetto, perfetto. Ottimo ragazzi, allora possiamo passare… E bici e bici! Ah, e la bici, la bici! Ecco cosa mancava. Esatto. Perché la letteratura giapponese stava nella lettura, nel gruppo passione lettura, Esatto. poi yoga e la bicicletta. Bene. Sì, sì. Allora, domanda numero cinque per Ira.

Quali sono le tue tradizioni italiane preferite e come le celebri?

- Sai che è difficile questa, perché… lo sai che io sono metà italiana e metà spagnola, no? Quindi in casa mia è tutto un mix di due culture. - Non so, non saprei dirti. Tradizione italiana… Tipo... ti faccio un esempio. Nel mio caso mi piacerebbe… il fatto che la domenica c’è il pranzo lungo, per esempio, che dura tanto il pranzo della domenica in varie situazioni. L’abitudine di andare al ristorante in famiglia. Questa è una cosa che a me è sempre piaciuta. Ma legato ai pasti… Capito? In questo senso.

- Legato ai pasti, sì. Il momento… il momento dei pasti in Italia, in famiglia. Ho sentito magari di altri amici di altri Paesi, di altre culture, che magari pranzano o cenano per conto loro. Non per forza bisogna aspettarsi tutti a pranzo o a cena. Invece in famiglia da noi si è sempre rispettato questo voler cenare tutti insieme, pranzare tutti insieme, aspettare gli altri. Fin da piccole con… sì nella mia famiglia è sempre stato così. Magari in altri Paesi… ok, prima mangia la mamma, arriva prima dal lavoro, poi arrivano i figli e mangiano dopo. Proprio il momento della cena o del pranzo è il momento dove tutta la famiglia si riunisce. È una cosa... credo sia molto italiana. Non so se è una cosa magari mediterranea o sud europea. In realtà non vorrei sbagliarmi, ma in Italia è molto importante il momento del pasto, dove si condivide con la famiglia il cibo, ma anche si parla, ci si raccontano le cose della giornata. Sì, penso… sì, sono d’accordo su questo sì. È una bella cosa, sì. Il cibo è importante. Altre cose che potrebbero essere… va beh, però son cose un po’ internazionali. Va beh, il Natale, queste cose…. Pasqua, eccetera. Sono… però in Italia sono abbastanza definite e forti direi. Eh, più o meno… più o meno questo. Il cibo, allora approviamo la risposta sul cibo. E Ira passiamo a un’altra domanda, che è la numero sei, la numero sei. Anche questa è legata in parte a Italiano Per La Vita.

Qual è la parte di Italiano Per La Vita che Iraida, ovvero tu, ritieni più utile e interessante per chi vuole migliore il proprio italiano?

- Che tipo tu… immaginati tu imparando una lingua, entrando nella piattaforma, che cosa troveresti più interessante e utile che useresti tu stessa magari per imparare il giapponese, non lo so.

- Allora beh, io sicuramente Questo è il senso. Credo moltissimo nel metodo naturale. Infatti è così che ho imparato le altre lingue che ho studiato. Quindi sicuramente tutta la parte… tutti i contenuti che sono letture, quindi tutte quelle… tutti quei contenuti che avete preparato, che sono appunto letture con i Vocaboli Specifici, le Grammatiche Dinamiche che diciamo… c’è un argomento interessante che potrebbe piacere anche a un italiano, quindi qualcosa che è interessante da leggere, che crea quella curiosità di voler finire il testo, accompagnato da... non so… una lista di Vocaboli Specifici riguardo al testo che si legge… piuttosto che un focus grammaticale su qualcosa. Quindi il primo step per imparare, se dovessi imparare una lingua da zero, sarebbe cercare cose da leggere. Quindi con calma, in silenzio, mettermi lì… leggere, sottolineare, lavorare sul testo, stampare tutti i documenti… tutti i file, lavorarci su, concentrarmi… e beh, sicuramente poi il secondo step è quello di provare a parlare, quindi l’input, quindi la lettura… avere qualcosa di scritto su cui lavorare e studiare e poi l’output, quindi… come dire, fare uscire ecco no? Quello che abbiamo interiorizzato, raccolto, imparato, appreso… farlo uscire attraverso le lezioni di gruppo. Secondo me le lezioni di gruppo sono… sono chiave, sono super, super importanti all’interno della piattaforma, super utili, super interessanti, davvero. Utili e interessanti sicuramente le lezioni come i contenuti. Poi in realtà non bisogna per forza pensare: «Ah, prima studio tutti i contenuti sulla piattaforma e poi finalmente potrò partecipare». No, cercare di fare entrambe le cose, no? Anche se magari c’è un po’ di paura. Concordo. Però sì, queste due cose sicuramente. Sì e poi accompagnando… accompagnare tutto anche all’ascolto, quindi magari anche quello. Non solo lettura, perché la lettura… sì, è un qualcosa che facciamo attivamente, ma anche l’ascolto può essere attivo, non deve essere passivo, «Ok, ascolto l’italiano» ma possiamo farlo attivamente, segnandoci parole… Sì, direi questo. Esatto.

- E Ira, dato che hai menzionato le lezioni di gruppo, che concordo, sono uno strumento fantastico, e tra l’altro… Ira è una appunto degli insegnanti che dà queste lezioni di gruppo. Fai un esempio di alcuni argomenti che ti sono piaciuti. Perché ragazzi, per ogni lezione di gruppo noi scegliamo un argomento, una modalità diversa. E Ira magari fai alcuni esempi di alcune che ti sono piaciute in modo particolare.

- Sì, allora… mi ricordo… oggi, questa settimana stiamo parlando di musica, quindi canzoni preferite. È un tema bellissimo, perché a tutti piace la musica e in ogni Paese c’è qualche cantante, magari da scoprire, qualche canzone nuova. Ho riempito il mio… il mio Spotify di nuovi suggerimenti grazie agli studenti. Quindi sì, quello di questa settimana è molto, molto interessante. C’è… c’è stata una settimana che è piaciuta molto agli studenti anche quando ogni studente ha potuto portare una foto dalla loro galleria, una foto magari di un viaggio, piuttosto che di un momento speciale in famiglia o di foto magari anche di quando erano piccoli, bambini, e tutti gli studenti dovevano fare delle domande, quindi delle domande a sorpresa. E questo esercizio è piaciuto tanto, perché appunto permette di rispondere in modo naturale, quindi senza magari prepararsi un discorso, ma aspettarsi le domande a sorpresa. È stato molto utile come esercizio e molto interessante perché durante la lezione si parla davvero di tutto. Di viaggi… si può viaggiare davvero all’interno di… in un’ora di lezione di gruppo viaggiamo per otto Paesi e ascoltiamo esperienze di vita di altri… di altre persone da tutto il mondo. Quindi sì, quello è un esercizio molto bello. La musica, poi c’è stato… abbiamo parlato forse di qual è la tua parola preferita? Forse abbiamo parlato anche di questo e anche a livello di semantica… sì, semantica tutti questi nuovi significati di parole. Abbiamo parlato di serendipità, questa parola un po’ strana. Abbiamo parlato di momenti della vita e queste coincidenze… Sì, tantissimi… una varietà incredibile di temi e si può sempre parlare di cose nuove. Abbiamo parlato… beh, sicuramente anche di viaggi. Il tuo viaggio preferito, i viaggi che hai in programma. Ci siamo scambiati consigli di viaggio. Sì. Albi, è difficilissimo sceglierne uno.

- Tutti belli, tutti belli. Concordo. Concordo Ira e aggiungo solo per chiudere questa domanda e passare alla prossima, che quello che mi è sempre piaciuto di questa cosa delle lezioni di gruppo al di là della lingua è immagina di avere otto amici, uno tedesco, uno giapponese, uno argentino, uno brasiliano, uno degli Stati Uniti, uno canadese, uno inglese e uno spagnolo… metterli assieme in una stanza, metterti assieme con i tuoi amici in una stanza e fare delle domande. Quindi tipo: «Cos’è che ti ha reso felice nella tua vita nel tuo Paese?» E impari un casino sulla vita e questa è una cosa super affascinante. All’inizio, quando abbiamo lanciato Italiano Per La Vita, mi ricordo che non riuscivo a smettere di guardare le lezioni di gruppo e di partecipare quasi anche all’inizio nascosto, per vedere se andava tutto bene con i servizi, la tecnologia anche e tutto. Ma lo facevo proprio con piacere, perché è incredibile come ottieni risposte da… praticamente hai un accesso al mondo in una conversazione, in una chiacchierata, e oltre a migliorare l’italiano, ovviamente, che è quello l’obiettivo, una volta che superi quella timidezza iniziale, paura di parlare, timidezza che tutti hanno all’inizio, diventa una cosa super piacevole proprio, che ti fa… ti arricchisce la vita in un modo straordinario. Quindi concordo con tutto quello che hai detto e anzi ti ringrazio per guidare queste conversazioni, perché tantissimi mi fanno i complimenti per te, che hai una voce molto rilassante, sei molto tranquilla, crei un’atmosfera piacevole, quindi… Grazie.

- Thank you very much. Ma è un regalo… è un regalo per me, davvero. È un regalo ogni settimana partecipare a queste lezioni. Imparo tantissime cose anch’io. Quindi è un regalo per gli studenti che partecipano e anche un regalo per gli insegnanti, è vero.

- Concordo Ira. C’era la domanda finale ma che è connessa a quello che abbiamo appena detto. Infatti la domanda era

Cos’hai imparato guidando più di cento lezioni di gruppo con studenti da tutto il mondo?

Vuoi aggiungere una cosa in particolare che hai imparato? Che senti di aver imparato nuova negli ultimi mesi?

- Wow, eh… tantissime cose. A ogni lezione imparo qualcosa. In generale, le lezioni che mi porto… ma… sicuramente… allora, sicuramente che non esistono… non esiste la parola errore durante le lezioni di gruppo. Non facciamo errori. Io... come dire… gli studenti parlano e noi insegnanti scriviamo nella chat poi magari delle cose che potremmo dire meglio, magari esprimere con altre parole, delle collocazioni più giuste o che… però a me non piace parlare di errori, magari di imprecisioni, no? Quindi… credo che… ho imparato che non esistono errori. Tutto… la comunicazione passa in qualche modo. Ci riusciamo a capire. Quindi la… sì, quello che… questa è una lezione. Quindi sicuramente questo, che non… non bisogna aver paura di esporsi, di parlare, perché nessuno giudica nessuno. E anche quando magari scrivo… scriviamo nella chat il… magari la forma più corretta di un verbo, piuttosto che di un sostantivo o di una frase, non esiste giusto o sbagliato, è semplicemente un supporto nostro e siamo lì per moderare la conversazione. Poi la seconda cosa che ho imparato… Cavoli è difficile. Non voglio dire una banalità Albi. Fammi pensare un attimo.

- Tranquilla, tranquilla, pensa un attimo. Bevo un po’ d’acqua. Ecco ragazzi… vi ricordo, non l’ho detto all’inizio, ma Ira non sapeva che domande avrei fatto. Quindi se vedete che a volte pensa è perché le ho detto: «Ira, tranquilla che… faremo una conversazione naturale. Ti farò domande a sorpresa, come ho fatto agli altri». Alcune le ho scelte in base anche alle altre interviste che ho fatto con gli altri insegnanti, ma Ira non aveva accesso a queste domande. No. E l’ho fatto apposta, quindi…

- Sì… sto pensando… mi viene in mente un’altra cosa, però è sempre legata al discorso… proprio a livello di… cioè mio, di moderatrice, di insegnante… mi viene in mente… non so, mi viene in mente un’altra cosa. Non so se c’entra con la domanda. Però ci tengo a dire che molti studenti sono molto attenti alla grammatica, no? C’è questa… questa cosa che… non so, forse per il modo in cui abbiamo sempre studiato le lingue. E io dico sempre che la grammatica non ci serve per parlare, ma ci serve per parlare meglio. Però per parlare non serve, no?

- Brava.

- Quindi questo anche ho imparato ed è così. Perché veramente, anche quando uno studente sbaglia un verbo, usa l’imperfetto al posto del passato remoto, io riesco a capirlo e qualsiasi italiano riuscirebbe a capirlo. E quindi non bisogna avere nessun tipo di… di problema… è ovvio che lo studiamo e ci sforziamo di parlare al meglio, ma non deve bloccare la comunicazione. Vediamo, a livello umano è un’opportunità davvero incredibile, ma anche per gli studenti, veramente. Connettersi ogni settimana, una o due volte a settimana, con questo accesso al mondo. Sì è una… si impara tantissimo ogni giorno proprio a livello… sì, di storie di vita. Perché molti studenti raccontano magari quell’episodio più personale, quella sfida che hanno superato e come l’hanno superata. Quel… un consiglio su un bel podcast che hanno ascoltato, un bel film che hanno visto. È uno scambio continuo, uno scambio continuo di consigli di… una scoperta continua del mondo. E poi sicuramente anche a livello linguistico ho imparato magari anche delle parole nuove. Perché a me piacciono le lingue e quindi ho imparato magari qualche parola in portoghese che vorrei un giorno imparare o una parola che non conoscevo in tedesco. Sì, davvero… non si può che imparare durante le lezioni di gruppo, non esiste niente di negativo, cioè è solo… ci arricchiscono continuamente. Non c’è una lezione in cui ho detto: «Cavoli, che lezione inutile». Non ce n’è una, perché tutte le lezioni ci danno qualcosa. Ci.. sì, direi di sì. Spero di essere stata esauriente con la risposta. Esaustiva. Si dice esaustiva? Si dice così? No!

- Ah, sai non lo so se si può… penso sia esauriente, esaustiva. Entrambe, no? Non lo so… scopriremo presto. Nella prossima puntata lo scopriremo. Esatto. Poi ecco, chiedo all’editrice del video fantastica di mettere magari qua il significato effettivo di “esauriente” e “esaustiva” e lasciarlo un attimo qua. La definizione ufficiale, così chiariamo… Ecco, vedi che sbagliamo. Potremmo aver sbagliato, quindi anche noi italiani facciamo errori, ma non è, non è… Assolutamente. E la lingua è in continua evoluzione. Assolutamente. Non è perfetta, non è la matematica quindi… È questo il bello. Ira… Ok. Esatto. Ira, Ira… Ragazzi io… veramente concordo al 100% con Ira e quando l’avevo conosciuta nemmeno sapevo che fosse con questa linea di pensiero, perché io avevo scelto all’inizio di parlare con Ira oltre per il suo carattere, per il fatto che mi sembrava una una molto preparata a livello grammaticale e linguistico. Quindi ho detto, c’è bisogno in Italiano Automatico di arricchire questo lato, no? Perché molti guardando i miei video spesso… perché ho alcuni titoli “Non studiare la grammatica”, così… non capiscono proprio assolutamente. Si fermano a quello e non capiscono il messaggio vero che è abbiamo passato dieci anni a scuola, dove la grammatica era al centro dell’apprendimento e ci siamo dimenticati che la lingua è fatta per… per me è come una passione, deve essere presa come una passione, come una scoperta. E bisogna concentrarsi sul popolo, sulla lingua, sulla bellezza del suono, della musica, della cultura, dell’imparare cose nuove, eccetera, e usare la grammatica come strumento per anche curiosità, per scoprire la lingua, i propri meccanismi, eccetera, ma usata nel modo sbagliato può rovinare il tuo apprendimento. Perché… semplicemente per il fatto che poi correggimi se sbaglio Ira, ma molti pensano: «Ok» la vedono in bianco e nero. «Ok, noi siamo adulti, quindi non abbiamo più il cervello di un bambino, quindi per imparare qualcosa bisogna avere tutta la teoria spiegata ed è questo il modo in cui impariamo». E questo è il modo in cui la scuola ha approcciato l’apprendimento, l’insegnamento delle lingue nel… tra il Novecento e l’anno 2000, no? Prendiamo quella fase e poi pian piano le cose stanno cambiando, spero, e mi sembra di notarlo, ma alcuni vedono quello. Quindi o è l’approccio teorico di imparare la grammatica spiegata o è quello di ascoltare la lingua e non capiscono come unire le due cose per rendere l’apprendimento il più completo possibile. Io all’inizio mi concentravo tantissimo sul rompere questa cosa della grammatica, perché era talmente forte… cioè, che dovevo far capire alle persone di come invertire il ruolo della cosa. Quindi dimenticati di questa paura di fare errori, di dover memorizzare tutte le tabelle di verbi, di dover memorizzare ogni regola, ogni eccezione, perché stai già vedendo che dopo dieci anni di scuola sei tutto bloccato, pieno di paure e non riesci… hai dimenticato la vera ragione quasi per cui hai iniziato a imparare la lingua. E la maggior parte delle persone, tra l’altro, come me, come preferenza preferisce passare del tempo con del contenuto vero, contenuto naturale in italiano, e quindi alcuni, vedendo questo, pensano che io non trovo utilità nella grammatica, cosa che è assolutamente falsa. La grammatica usata nel modo giusto ti aiuta tantissimo a notare delle cose per velocizzare il tuo miglioramento, soprattutto anche nella scrittura, che è una cosa importantissima. Quindi lettura e grammatica, quindi conoscere poi i verbi e tutto… fatto nel modo giusto, attenzione, senza voler memorizzare in modo artificiale le cose, di stare lì a ripetere la tabella 100 volte in un giorno, ma fatto nel modo giusto, come diceva Ira, giustamente, la frase che hai detto mi è piaciuta molto… Puoi ripeterla quella sulla grammatica? Che non serve per parlare, ma serve per… Per parlare meglio, sì. Parlare meglio? Per parlare non serve. Esatto. Per parlare meglio sì. Sei d’accordo? Mettiamo la citazione… Mettiamo la citazione col suo schermo di Iraida. La citazione. Vai Ira, dilla e la mettiamo. Ok. Sì, direi di sì. Bravissima.

- Ne ho anche un’altra di citazione eh, di utile…

- Vai, vai.

- Che dico sempre agli studenti. Aspetta, me la sono dimenticata. Ah, sì. Che più errori facciamo, più impariamo. Quindi… anzi, anzi… non diciamo la parola errori, perché anche il modo in cui parliamo di… Errore è una parola molto forte. In realtà sono imprecisioni. Negativa, esatto. Più imprecisioni facciamo, più… più magari… Sì, più imprecisioni facciamo… Più ci proviamo… più ci proviamo, più impariamo. Più proviamo a parlare… Sì, anche se sbagliamo e ci viene corretta una cosa. La stiamo imparando, quindi… non dobbiamo parlare tutti perfettamente. Io imparo cose ogni giorno, anche sull’italiano, insegnando italiano, veramente. «Ah ecco, allora ecco perché, ecco perché». Faccio dei collegamenti ogni giorno, è tutto un processo che non finisce mai, veramente. Non arriveremo mai a…

- Concordo.

- a sapere tutto, nemmeno noi italiani sappiamo tutto, no?

- Concordo. sappiamo tutto, no? Assolutamente Ira, concordo veramente tantissimo e ci tengo anche a rafforzare il fatto che molti pensano che solo perché non si è più bambini perdiamo questo modo intuitivo di imparare cose nuove. E per quanto ovviamente la… il modo ovviamente in cui possiamo imparare le cose a 40 anni è diverso che quando lo impariamo tre anni, su quello non c’è nessun dubbio, alcuni pensano che perdono totalmente la capacità di essere… di avere un apprendimento intuitivo delle cose, anche più flessibile, più… più diciamo… innovativo, diciamo. E questo è un errore, perché se conoscete veramente la storia di tante persone e se leggete ne incontrerete tantissime che hanno iniziato a fare una nuova attività a 50 anni o a 70 anni, o a 60 anni, o a 80 anni… fino a diventare degli esperti o addirittura bravissimi in questa attività, che sia giocare a scacchi, che sia cominciare a andare in palestra, che sia cominciare a fare yoga, che sia sciare, eccetera. Noi esseri umani veramente non sottovalutate la capacità del nostro cervello di continuare a imparare cose nuove, anche che non hai mai imparato e in un modo anche non necessariamente meccanico, capito? Perché in ogni area vedo a volte che c’è questo approccio meccanico di imparare le cose, perché molte persone fanno fatica ad accettare questa realtà che noi abbiamo uno strumento che è il cervello che nota molte cose, molti meccanismi che a volte anche senza la spiegazione il nostro cervello già li capisce e li applica.

E questo lo possiamo notare in ogni cosa che facciamo nella vita di tutti i giorni. Ma detto ciò, quindi… per chiudere questo argomento, concordo pienamente con Ira, è un argomento di cui potremmo parlare per ore. Magari in futuro faremo un video proprio… anche con Ira potremmo parlare proprio di questi argomenti, dato che entrambi siamo appassionati di questi argomenti linguistici. Ira vuoi aggiungere altro? Se no io concludo con una cosa e poi ho una domanda bonus.

- Concludere… ma posso soltanto dire grazie davvero per questo spazio, per questa chiacchierata. È stata molto interessante. Sono sicura che molti studenti la troveranno utile, perché appunto stiamo conversando come… come due amici, quindi proprio al ritmo naturale dell’italiano e anche i contenuti delle domande spero siano interessanti per più persone possibili. Quindi grazie per questa opportunità.

- Bene. Grazie a te Ira, allora… Ragazzi, però non è finita con Ira, eh. Non la faccio scappare così facilmente. Adesso vi dico una cosa e poi ho una domanda bonus finale per chiudere. Ragazzi, la cosa che volevo ricordarvi, per chi di voi è stato così coraggioso di stare con noi fino adesso, che sono già tanti minuti, è appunto le l’iscrizioni a Italiano Per La Vita che sono aperte e ancora per pochissimo tempo. Poi chiuderanno di nuovo per mesi. Se stai guardando questo video, quando le iscrizioni sono già chiuse però non disperarti, che in descrizione troverai una lista d’attesa per la prossima apertura, ok? E lo dico sempre, ma apriamo poche volte all’anno, perché il resto del tempo io, Ira e tutta la nostra squadra lo dedichiamo a migliorare i contenuti. Ci concentriamo sugli studenti, proprio per migliorare la piattaforma e questo è il motivo dell’apertura a tempo limitato. Ok? Ma detto ciò… finiamo con la domanda definitiva, che è per Ira:

Qual è un posto in Italia che non hai ancora visitato, ma vorresti visitare?

- Bella, difficile. Ah guarda, ce l’ho la risposta pronta senza neanche pensarci. È da un sacco di tempo che voglio andare in Umbria. La città è Perugia, la città di Andrea, perché è una regione che non ho mai visitato. Ok. È una regione ricchissima. Veramente c’è di tutto da vedere. Una regione verde, piena di natura, borghi storici, arte, cultura. Credo l’Umbria e in particolare Perugia, ce l’ho nella mia… nella mia lista di Paesi… di città da visitare, sì. Senza dubbio l’Umbria.

- Fantastico. Sì. Ottima scelta direi.

- Tu invece?

- E come ha detto Ira…

- Tu invece?

- Eh infatti, ci stavo pensando anche io mentre ti facevo questa domanda. Bella domanda. Dove… Ma tu sei stato…magari hai viaggiato di più. Dove andrei? No, in Umbria…

- In Umbria non sei mai stato.

- Non sono mai stato. Non sono mai stato in Umbria. Ma la cosa… il posto dove vorrei andare assolutamente e che ho in testa, perché ci sono andato solo da… avevo tipo sette anni, se non sbaglio, quindi non lo considero come visitato, è Roma. Non sono più tornato a Roma.

- Non ci credo.

- Neanche io ci credo. Da quanto sei… Veramente, sì.

- Quanto tempo è passato?

- Quanto tempo è passato? Sono passati 21 anni da quando sono andato a Roma, che è una cosa assurda perché io sono italiano, ma questa ragazzi è la prova che quando si è vicino a qualcosa si dà per scontato, no? E quindi… eh, a diciott’anni poi ho cominciato a viaggiare… le cose di Italiano Automatico il tempo passa… e non sono ancora tornato a Roma. Quindi… Bella domanda Ira, tu vai a Perugia e io vado… mi sembra necessario passare da Roma comunque, no? Certo, certo. Prima… Sì, sì, sì. Bene, allora Ira io ti ringrazio tanto. Grazie a te. Penso di aver finito le domande… Sì, sono finite. Se vuoi dare… dire qualcosa di finale o un messaggio… qualcosa agli studenti, qualsiasi cosa per salutare e poi io sono a posto.

- Allora Albi ti ringrazio e ringrazio tutta la squadra. Grazie per avermi accolta all’interno di questa… di questa… di questo fantastico mondo e invito veramente tutti a iscriversi, a provare, mettersi in gioco sulla piattaforma, ma anche durante le lezioni di gruppo, perché c’è un ambiente fantastico dove imparare senza giudizio. Quindi veramente iscrivetevi.

- Ok. Grazie Ira. Io sono molto fiero di te, lo sai già. Te l’ho già detto anche durante questa intervista e quindi grazie per tutto. E allora ragazzi, noi vi salutiamo, vi aspettiamo e vi mandiamo un grande abbraccione virtuale. Vediamo se riusciamo a dare un abbraccio virtuale. 

- Un abbraccio a tutti.

- Un abbraccio a tutti ragazzi, davvero. Ciao ragazzi! Ciao, ciao!

- Ciao, ciao.