Parla BENISSIMO l'Italiano Dopo Solo 2 Anni


TRASCRIZIONE:

- Buongiorno a tutti, carissimi. Allora, oggi per me è un giorno molto speciale perché sono qui con Julian, che è uno studente che ho conosciuto quest’anno attraverso Italiano Per La Vita. Quindi prima di iniziare, volevo lasciare un attimo, un minuto a Julian per presentarsi e per dirci perché era qua in Italia. Vai Julian. 

- Ciao, benvenuti. È un piacere essere qui con Albi, è davvero un sogno perché io mi sono iscritto a Italiano Per La Vita quest’anno, all’inizio di quest’anno, in gennaio, e adesso siamo qui al lago di Garda. È davvero un onore essere qui, anche sul canale di Albi. Sì, Italiano Per La Vita è davvero per la vita, perché ha cambiato la mia vita davvero, perché adesso posso parlare in italiano. È la prima volta che sono in Italia dopo che mi sono iscritto a Italiano Per La Vita. È un piacere parlare con la gente, capire quasi tutto. È davvero un piacere, sì.

- Ci tengo a darvi un attimo più di background su Julian, perché praticamente mi ha scritto questa settimana che passava vicino al lago di Garda e in questo momento ci trovavamo qui. Ovviamente questo video lo stiamo registrando un po’ di tempo prima di quando uscirà. Mi ha detto che aveva un giorno libero, perché sua moglie andava a fare un giro con la sua amica.

- Esatto.

- E quindi lui rimaneva da solo e gli ho detto: «Certo Julian», che mi avrebbe fatto molto piacere. Perché Julian è uno dei primi che ha mandato dei video, perché ovviamente all’interno del percorso ci sono alcuni esercizi per attivare il parlato, e mi ricordo di Julian che aveva mandato un video praticamente parlando con un accento napoletano, e questo mi aveva incuriosito molto, perché Julian è di origine… la tua città Julian è?

- È Stoccarda.

- Stoccarda.

- Stoccarda in Germania, esatto.

- Esatto, quindi è di origine della città di Stoccarda, la sua origine. E praticamente quindi ha imparato l’italiano partendo dal tedesco, che è una lingua comunque molto diversa. È ha un livello già molto buono. Quindi volevo chiedere, la prima domanda a Julian è… me l’hai già detto prima, ma lo ripeti un po’ per tutti: da quanto tempo hai iniziato a imparare l’italiano? E cosa hai fatto per raggiungere un livello così straordinario secondo me, soprattutto considerando la tua madrelingua? E quindi cominciamo così, poi continuiamo. Farò altre domande ovviamente.

- Va bene. Quindi ho cominciato a imparare l’italiano, diciamo un poco, quando stavo lavorando in un ristorante italiano in Germania vicino alla mia città, Stoccarda. Era un ristorante pugliese, per questa ragione ho anche quell’accento del Sud un po’. Sì, ho imparato alcune cose mentre stavo lavorando, ma dopo ho cominciato a imparare di più sui libri. Ho fatto anche un corso all’università di italiano, ma non mi è piaciuto tanto e ho cominciato a cercare un’opportunità di imparare di più su internet, e ho trovato il canale per esempio di Albi. Ho cominciato a imparare con questo metodo naturale e dopo ho fatto questo per due anni. Mi sono iscritto a Italiano Per La Vita. Quello è stato il passo più straordinario che ha alzato il mio livello di più rispetto a tutte le altre cose.

- Tra le attività che hai fatto, hai ascoltato anche molto italiano, immagino.

- Sì, sì.

- Quindi per…

- Mentre sto pulendo la mia cucina...

- Cucinando…

- Mentre pulisco la cucina, sto sempre ascoltando un video di Albi, un modulo, sto sempre ascoltando qualcosa in italiano, sì.

- Ecco, perché ovviamente per raggiungere il livello di Julian, almeno per l’esperienza che ho visto in questi ultimi anni, c’è dietro tanto lavoro. Julian ha passato molto, molto tempo con l’italiano, è la sua passione, è proprio appassionato anche di Napoli, quindi del dialetto napoletano, della cucina. Mi ha detto che il suo piatto preferito che ama cucinare sono le orecchiette alle cime di rapa.

- Con le cime di rapa.

- Con le cime di rapa e... insomma, varie anche cose cucini, immagino. Dicci alcune cose che ti piace cucinare, dai.

- Sì, mi piace tanto cucinare. Magari dipende da questo lavoro al ristorante italiano. Sì, è il primo contatto con il cibo italiano, e dopo ho cominciato a leggere libri sulla cucina italiana. Dipende dalle regioni d’Italia e mi piace tanto la cucina fresca, mediterranea, con il pesce, con la verdura. 

- La pasta.

- La pasta, sì, sì, sì.

- Pizze? 

- Pizza, anche pizza. È il mio sogno fare un forno a legna nel mio giardino.

- Un forno a legna per fare…

- Esatto. 

- Per fare la pizza. 

- Complimenti, ed è anche un - secondo me - un segnale del fatto che più ti immergi nella cultura in vari aspetti, più rendi quindi l’italiano parte della tua vita in altre cose, e più velocemente riesci a sviluppare proprio anche il modo di comunicare.

- Esatto. Esatto, e mi piace anche la cultura italiana. Sto cercando di portare questa cultura nella mia vita quotidiana. Per esempio la cucina, sto ascoltando la radio, guardando la TV e tutte quelle cose.

- Perfetto, quindi ti immergi proprio tutti i giorni in varie cose, usi vari strumenti. E, ragazzi, non volevo perdere l’opportunità con Julian, perché una delle cose che ho notato di Julian, in cui è molto bravo, in questi mesi è che è riuscito, nonostante magari la timidezza iniziale, perché tutti ce l’abbiamo, di esporsi e quindi fare il salto che gli ha permesso di usufruire al massimo anche di tutti gli strumenti all’interno di Italiano Per La Vita. Quindi, per esempio, Julian è stato uno dei primi che è andato nel Salotto, che è una stanza dove si può parlare italiano con altri amici che imparano l’italiano, ma anche mandando video. Insomma, ha usato veramente tanti strumenti. E so che alcuni, per ragioni emotive magari o blocchi interni, fanno molta fatica a fare questo primo passo, hanno paura di fare errori. Come mi diceva anche un’amica di tua moglie ha questa paura. Che consiglio daresti a chi magari è timido e si blocca, ha paura di essere giudicato per i propri errori o di fare figure imbarazzanti all’inizio? Come fai a fare questa cosa che hai fatto?

- Ho pensato sempre questa cosa. Per esempio quando sono stato in Italia, ho pensato sempre la gente pensa che sbaglio mentre parlo, la gente cambia sempre in inglese perché io parlo in un modo… male. Ho pensato sempre questo, ma a un certo punto ho deciso di… di lasciare tutto questo e parlare. Se la gente cambia… per esempio in Italia la gente cambia in inglese, continuo a parlare in italiano. Questa cosa mi aiuta tanto, e anche parlare con gli altri studenti. Per esempio, in questo Salotto che Albi ha detto, posso parlare con gli altri studenti. E tutti sono studenti, nessuno parla italiano perché è un italiano. No, sono tutti studenti da tutto il mondo, da tutti i Paesi e possiamo parlare tra noi. Questo aiuta tanto.

- Ecco, perché una delle cose, ecco sì, che è anche molto in linea con i principi del metodo naturale, praticamente è trovare modi - che è in linea con quello che hai detto - trovare modi per attivare la tua lingua con lo stress basso, dove c’è poca ansia. Quindi quello che sta dicendo Julian appunto è che, parlando con studenti come te, magari ti senti meno in soggezione a volte, perché dici: «Vabbè se sbaglio, se faccio un errore, siamo qui per divertirci, anche loro stanno facendo dei piccoli errori qua e là». E quindi è un modo per attivare il parlato anche molto carino, e dove c’è un livello di ansia e stress molto basso. E quello ovviamente, combinato alle attività che menzionava Julian, per esempio mentre cucini e fai altre cose, ascoltare l’italiano ti permette di accelerare i progressi, ovviamente.

- Sì, sembra un po’ pazzo ma io parlo sempre con me stesso.

- Con te stesso, con te stesso.

- Quando io sono da solo a casa parlo sempre italiano, e così posso attivare il mio parlato. Anche fare i video. Mi ricordo all’inizio ho fatto i video tante volte, ho scritto quello che volevo dire, ho fatto tante volte questo video, ma adesso sto facendo il video e sto dicendo qualcosa e non scrivo quello che voglio dire. Adesso è più spontaneo, perché se qualcuno attiva la prima volta il suo parlato, dopo si va più fluente.

 - Ecco perché poi è importante anche questo discorso di non voler essere perfezionisti subito, perché Julian mi diceva che lui è una persona autocritica, come molti, ovvero che ha degli standard per se stesso nelle lingue, eccetera di giudicarsi, di dire: «Ah, non sono ancora abbastanza bravo», così. Ma specialmente nelle lingue, è una di quelle aree dove, se fai un piccolo errore o sbagli un plurale, un congiuntivo o una parola, non fai male a nessuno. Mentre un dottore se sbaglia l’operazione, uccide una persona a volte, nelle lingue c’è questa libertà di poter cominciare ad attivare la lingua, parlare eccetera, accettando il processo di fare errori inizialmente, fare anche due risate, perché è parte proprio integrante del percorso di miglioramento, no? E una volta che come Julian lo accetti, dici: «Va bene, se faccio un errore ridiamo». Oggi per esempio eravamo qua a Salò, vicino al lago di Garda, e alcune cose che ha detto Julian, ha sbagliato a dirle ovviamente, ma lui stesso diceva: «Ah, ok! Questo non ha senso!» ed era divertente, però il suo livello di vocabolario, di struttura delle frasi, fluidità è, ripeto, secondo me eccezionale, specialmente considerando il tempo da cui sta imparando, che sono circa due anni/due anni e mezzo seriamente, due anni dai, e sei mesi ormai da quando ha iniziato il percorso con Italiano Per La Vita, quindi proprio attivando ancora di più il parlato. E quindi per me… gli ho già fatto i complimenti 100 volte,  ma te li rifaccio Julian.

- Grazie.

- È veramente ammirevole.

- Grazie, grazie.

- Ecco, poi un’altra domanda che mi ero segnato da fare a Julian che mi incuriosisce, non gliel’ho chiesto ancora: perché ami il napoletano? C’è qualche ragione in particolare? 

- Non so. Sono stato in Campania, la prima volta siamo stati a Ischia, una bella isola, e anche quando siamo stati lì, siamo stati la prima volta a Napoli e non so ma… sono innamorato di questa città, perché amo quel casino lì. C’è tanto rumore, un grande casino, ma la lingua napoletana, il suono della lingua mi piace tanto perché per me è una lingua lirica, una lingua della poesia. Mi piace tanto leggere qualcosa in napoletano con la voce forte. Per esempio, quando leggo un libro in napoletano all’inizio non ho capito quasi niente, ma mi è piaciuto tanto pronunciarlo. Per questa ragione amo tanto il napoletano e sto imparando anche il dialetto, perché il mio sogno è un giorno poter parlare anche, così come parlo adesso l’italiano, il napoletano.

- No ragazzi, Julian non sta scherzando perché era il compleanno di Miranda, che è una delle insegnanti di Italiano Per La Vita, poco tempo fa c’era il suo compleanno, e Julian ha mandato un video e mi ha sorpreso totalmente.

- Siciliano.

- Quello non era neanche napoletano. Le ha cantato praticamente gli auguri in siciliano anche, quindi è un vero appassionato anche di dialetti, di cultura e, di nuovo, questo rinforza il fatto di più ti innamori di una cultura nella sua totalità, che sia il cibo, le musiche, i dialetti, le differenze tra regioni, il viaggiare… infatti adesso Julian è qua, mi ha detto che andrà adesso in Toscana, poi Viareggio, e poi dopo?

- Firenze.

- Firenze, poi non vai più giù, neh?

- No, no, questa volta no. 

- Poi torni indietro. Esatto.

- Però ecco, ha proprio integrato l’Italia nella sua vita, e più velocemente riuscirai a raggiungere un livello simile a Julian. Ok, quindi è stato un po’ per tutte queste ragioni, proprio la passione anche per il suono, eccetera. C’è qualcosa che vuoi dire in napoletano? Che puoi dirci? Qualche frase che anche io non conosco?

- No, è difficile. C’è un’espressione napoletana che mi piace tanto, soltanto per il suono, ed è: quann' 'o mare è calmo, ogni str***...  Non posso dirlo. Devo cercare qualcos’altro. Posso dirlo, ma devi…

- Sì, sì. Vai, vai. 

- “Quann' 'o mare è calmo, ogni str*** è marenaro.”

(Quando il mare è calmo, ogni stupido è marinaio.)

- Cosa vuol dire? Cosa vuol dire?

- Quando il mare è calmo, ogni str**** è il miglior marinaio, il miglior…

- Ok, ok, ok. Altro? Qualcos’altro?

- Devo pensare…

- Vuoi cantarci una canzone?

- Una canzone?! Ok.

- O Sole mio di sicuro l’avrai cantata.

- No, posso cantare qualcos’altro. Per me una canzone speciale è una canzone dedicata a Napule. A Napoli.

- Napule. 

- A Napule. Quella canzone comincia con la storia della pizza, posso cantare quella.

- Vai.

- Uè.

 

Chillu  jorno nu rré e na reggina

(Quel giorno un re e una regina)

partétteno a fore, venétteno ccà.

(partirono da fuori, vennero qua.)

Fuje na festa e pe’ for'e balcone

(Fu una festa e fuori dai balconi)

nu sacco e bandiere pe’ tutt'a città.

(c’erano un sacco di bandiere in tutta la città.)

Masaniello purtaje nu babà,

(Masaniello portò un babbà,)

ma a riggina vuleva mangià.

(ma la regina voleva mangiare.)

Fuje accussì ca cu l'acqu'e a farina

(Fu così che con l'acqua e la farina)

nu bellu guaglione a facette ‘ncantà.

(un bel ragazzo la fece incantare.)

- Grazie.

- Spettacolare! No giuro, non me l’aspettavo eh!

- Di nuovo, vai! Ti prego, dai!

- Seconda parte.

- Vai, vai.

 

- Po’ guardaje na bandiera e culure

(Poi guardò una bandiera colorata)

pensaje nu numento dicette: «Maistà

(pensò un momento disse: «Maestà)

mo ce metto doje pummarulelle

(adesso ci metto due pomodorini)

cu sta muzzarella e na fronna d'està».

(con questa mozzarella e una foglia di basilico».)

Po’ nu furno vulette appiccià.

(Poi volle accendere un forno.)

«Doje minut'e va faccio assaggià».

(«Due minuti e ve la faccio assaggiare».)

Chella pizz'a nventaje p'a reggina

(Quella pizza la inventò per la regina)

perciò Margherita l'avette chiammà.

(perciò la chiamò Margherita).

- Ragazzi, se ci fosse una platea sarebbe eccezionale.

- Grazie. 

- No, anche io non ho capito tutto, però ho capito un po’ gli argomenti.  E adesso Julian sarà un problema per noi mettere i sottotitoli. Dovremo chiamarti… dovremo chiamarti e dirti…

- Possiamo farlo.

- … e chiederti cosa vuol dire. Però ecco no, ha cantato benissimo! Hai cantato benissimo, veramente.

- Grazie. 

- Complimenti. Perché un’altra passione di Julian è, cosa?

- Sì, fare la musica. Cantare è anche una cosa che mi ha fatto innamorare della lingua napoletana, perché mi piace tanto la musica napoletana. Mi piacciono gli artisti di Napoli e per questa ragione amo anche cantare in napoletano.

- Fantastico, no sono… io sono un fan di Julian perché mi trasmette tutta questa passione, voglia di continuare a condividere l’Italia e mi ricorda quanti sono innamorati di… di tante cose dell’Italia, che a volte io essendo italiano mi dimentico,  ma che sono qui tutte vicine a me, nella mia quotidianità. Quindi ecco, no, era un onore per me oggi avere qui Julian per condividere un po’ di queste cose. Ok ragazzi, chiudiamo con due cose che voglio sapere da Julian: qual è il tuo piatto preferito italiano? Che mangi, non che cucini. E poi qual è la tua

città – non so se è Napoli però –, qual è la tua città preferita in Italia e perché?

- Quindi il mio cibo preferito sono le orecchiette con le cime di rapa, come avevo detto, ma

c’è anche tutto il cibo di mare, tutti i pesci e anche… 

- I cigni!

- I cigni?! Ho paura dei cigni.

- Ah ecco, non lo sapete voi, ma oggi ho scoperto che Julian ha paura dei cigni. Ok, continua.

- I cigni sono pericolosi. No, un altro cibo preferito sono gli spaghetti con le vongole. Mi piacciono tanto. La mia città preferita era, prima di Napoli, era sempre Firenze, perché sono un grande… sono anche tifoso della Fiorentina. È un segreto, sì, sì.

- Ah! Non sapevo.

- Sono tifoso della Fiorentina. Firenze è stata… o è sempre…

- Il tuo primo amore 

- Il primo amore. Eh sì, Napoli è anche un amore. Magari amante.

- No comunque ragazzi, giuro, sono anche sorpreso da Julian perché riesce a fare tutte le battute in italiano, usa l’ironia, fa battute. È molto alto il suo livello, veramente, riesce a fare tutto, è un grande. E ultimissima cosa: cosa consiglieresti a chi sta imparando l’italiano per raggiungere un livello simile al tuo? E poi ci salutiamo, ti do un abbraccione e ci beviamo un caffè in privato.

- Quindi è molto importante impegnarsi per un tempo fisso al giorno per imparare la lingua, come ho detto, mentre si pulisce la cucina,o mentre si cucina. È molto importante stabilire un tempo fisso.

- Un’abitudine.

- Un’abitudine, esatto. E integrare l’impegno per la lingua nella vita quotidiana. È molto importante fare questo, fare le cose che ti interessano è anche molto importante. Se ti piace il cibo, leggi sul cibo in italiano, è molto importante fare questo. Cos’era l’altra domanda?

- Ehm sì, in generale, quindi cosa consigli praticamente per arrivare al tuo livello. Quindi l’immersione e poi per migliorare il parlato magari.

- Sì, l’immersione. C’è questo metodo che Albi ha spiegato una volta, lo shadowing, aiuta tanto. Come ho detto, parlare con se stessi,  anche se sembra un po’ pazzo…

- Da solo.

- Ma è molto importante per sentire la pronuncia. Magari fare anche un vocale, sentire il vocale dopo, anche questo aiuta tanto, esatto.

- Quindi ecco ovviamente, prima avvertite se avete marito/moglie, fidanzato/fidanzata. Dite che state praticando una lingua, sennò pensano… non so cosa pensano, se vi sentono da soli in doccia magari a parlare.

- Sì, in doccia canto sempre.

- Canti.

- Quindi è perfetto dai, cantare è abbastanza accettato senza spiegazioni. Mi immagino Julian a cantare in napoletano in doccia. Niente, Julian ti ringrazio tantissimo.

- Grazie a te Albi, grazie. Un piacere, è stato un onore essere qui.

- Ah ecco ragazzi, per me oggi era molto speciale. Io l’ho detto prima a Julian, perché è il primo studente di Italiano Per La Vita che incontro ufficialmente dal vivo, anche perché prima c’era il Covid, quindi aveva creato ovviamente vari problemi, non ci si poteva muovere. Quindi è stata una sorpresa, non mi aveva avvertito che sarebbe stato in Italia, ma fortunatamente ero libero il giorno in cui mi ha detto e quindi…

- È anche bellissimo vedere questo lago di Garda, perché c’era questo modulo di…

- Molto bello.

- … sul lago di Garda in Italiano Per La Vita, e adesso vedere questo con il fondatore di Italiano Per La Vita, è un onore grandissimo. Grazie di cuore.

- Più onore mio. Niente, quindi grazie a te Julian, davvero, troppo gentile. Comunque è un ragazzo fantastico. Ci vediamo presto e a settimana prossima. Ciao, ciao.

- Ciao, ciao.

- Come si dice in napoletano? Un “ciao, ciao” in napoletano ce l’hai?

- Eh…

- Arrivederci? Non so…

-  Ce verimm aropp’.

(Ci vediamo dopo)

No, no. Ce verimm ampress’, ce verimm ampress’.

(Ci vediamo presto)

- Ce verimm ampress’?

- Ce verimm ampress’. Ci vediamo presto.

- Ok. Ce verimm ampress’.

- Ce verimm ampress’!

- Ciao ragazzi.

- Ciao.