Conversazione Naturale Con Mamma Tiziana 🩵👩🏼

TRASCRIZIONE:

Alberto: Ciao carissimi e bentornati, più vicino di così non posso stare. Ma perché? Perché questo regalo di oggi è eccezionale. E perché è eccezionale? Perché è un regalo che include mia mamma. Come sapete, io voglio molto molto molto bene a mia mamma. La trovo una persona fantastica, speciale, dal cuore buono. Ed ecco perché oggi il regalo per voi, preso direttamente da Italiano Per La Vita, una conversazione naturale con mia mamma, dove imparerete tantissime cose, veramente tantissime cose. È una conversazione che abbiamo fatto, tra l'altro, nell'anno ancora in cui c'era la pandemia. Quindi scusate i miei capelli che vedrete, avrò dei capelli inguardabili. Quindi mi devo scusare con voi, veramente. Chiedo perdono. Però, capitemi, i parrucchieri erano chiusi e io non volevo rischiare, tagliandomeli da solo. Quindi mi sono venuti dei bei i riccioli o brutti riccioli, tutti scompigliati, diremmo in italiano. Scompigliati, ovvero dappertutto andavano. Ma detto ciò, conversazione naturale con mamma Tiziana in arrivo. So che amate questo tipo di conversazioni, quindi scoprirete come mia mamma è cresciuta in una fattoria di Bergamo e tante altre cose curiose e interessanti. Quindi, mi raccomando, godetevi l'episodio. Potete scaricare anche l'audio e il PDF completo con parola per parola, trascritta per voi in modo dettagliato qui sotto o qui sopra, in base a dove siete, lo potete scaricare gratuitamente. Se fossi in voi, quindi, ascolterei, scaricherei il testo, lo stamperei e ascolterei di nuovo, perché questo regalo nuovamente, come tutti i regali che faccio con componenti della mia famiglia, sono fatti col cuore perché è bellissimo per me, mentre voi migliorate l'italiano anche, poter condividere con voi la storia dell'Italia, la storia della mia famiglia, la mia storia e includervi in questo in un modo interessante per aiutarvi con la lingua e non solo. Non solo lo dico perché mia mamma ha tante altre cose da insegnare oltre alla lingua. Quindi godetevi l'episodio, buon apprendimento e buona visione.

Mamma Tiziana: Piacere!

Alberto: Baci a tutti!

Mamma Tiziana: È contenta!

Alberto: Benvenuti carissimi in un nuovo modulo. Oggi sono insieme a mia mamma che si chiama Tiziana. Ciao mamma.

Mamma Tiziana: Ciao Alberto.

Alberto: Sei pronta?

Mamma Tiziana: Pronta.

Alberto: Ecco la mamma in questo periodo si è rotta, si è rotta... cos'è che ti sei rotta?

Mamma Tiziana: Il perone.

Alberto: Il perone? Il perone. Quindi prima di iniziare magari raccontaci cosa è successo.

Mamma Tiziana: Allora. Ero sulla scala e volevo arrivare in un angolo dove è impossibile da pulire e mi si è chiusa la scala e sono venuta giù con la gamba chiusa dentro. E ho fatto un volo di più di 2 metri e mezzo. Mi è andata ancora bene.

Alberto: Esatto, quindi era per...

Mamma Tiziana: Poteva essere peggio.

Alberto: Si è chiusa la scala.

Mamma Tiziana: Sì, perché ho scavalcato, volevo arrivare nell'angolo dove non ci arrivavo e allora ho scavalcato quell'arco che c'è oltre ai 7 gradini, io sono andata oltre e mi sono esposta di più.

Alberto: Esatto, ma per fortuna è ancora viva.

Mamma Tiziana: Per fortuna, sì, dai!

Alberto: È ancora viva. Ha qui non la vedete adesso ma ha qui il gesso sul perone però ecco volevo solo dirvi questo prima di iniziare. Quindi molti di voi hanno visto alcuni video che ho fatto in passato con la mamma su YouTube o su Instagram e alcuni di voi la conoscono un po' per le cose che ha detto in quei video ma nessuno di voi la conosce profondamente. Quindi oggi ho preparato un po' di domande... un po' di domande che le farò così che conoscerete un po' meglio anche mia mamma ovviamente mentre scoprirete cose nuove legate all'Italia, alla cultura mentre migliorate l'italiano ascoltando, ok? Come al solito prima di iniziare anche vi ricordo che ho preparato, sì, delle domande ma in base alle risposte che mi darà la mamma ci lasceremo un po' trasportare dall'argomento e se arrivano parole o espressioni particolarmente difficili, se dice cose legate magari al suo paese o qualcosa che ha bisogno di una spiegazione ci fermeremo. Ok, perfetto, perfetto. Quindi possiamo iniziare. Sei pronta?

Mamma Tiziana: Pronta!

Alberto: Carica?

Mamma Tiziana: Carica!

Alberto: Prima, prima domanda molto facile ed è: quando sei nata e dove?

Mamma Tiziana: Sono nata a Bergamo esattamente a Covo il 28/10/1960. Sono nata in casa perché una volta non si andava all'ospedale e c'è un'altra cosa che è particolare la sorella di mia mamma aveva avuto un maschietto la sera prima e io sono nata il mattino il giorno dopo. Io ero una femmina naturalmente dopo cinque maschi sono arrivata io, invece sua sorella no. Dopo anche lei 5 maschi è arrivato un altro maschietto.

Alberto: Quindi... quindi in pratica quello che ha detto la mamma è che sua mamma aveva una sorella e questa sorella...

Mamma Tiziana: Abitavano insieme.

Alberto: Ha partorito la sera prima che è nata lei. Quindi le due sorelle hanno avuto un figlio quasi nello stesso giorno.

Mamma Tiziana: Ma il fatto è che erano lì vicine proprio la stessa camera, una vicino all'altra.

Alberto: Ah ok.

Mamma Tiziana: Certo.

Alberto: Le camere vicine.

Mamma Tiziana: Eh certo.

Alberto: Ed erano anche con le camere vicine, quindi nella stessa casa. Incredibile! Incredibile com'è! Volevo chiederti quando eri piccola la vita era difficile o si incominciava già a stare bene? Perché abbiamo visto la storia della nonna, lei quando era bambina c'era la guerra eccetera, tu sei nata negli anni sessanta quindi volevo sapere quando tu sei nata come era un po' la vita dove abitavi.

Mamma Tiziana: Eravamo già più avanti, tipo c'erano già le macchine, non c'era il riscaldamento, ecco, avevamo la stufa a legna.

Alberto: Ok.

Mamma Tiziana: Nelle camere no, scaldavamo con lo scaldino o la borsa dell'acqua calda.

Alberto: Scaldavate...

Mamma Tiziana: La boule dell'acqua calda.

Alberto: ...con lo scaldino?

Mamma Tiziana: Eh sì.

Alberto: Cos'era...

Mamma Tiziana: Praticamente si prendevano... era una gabbia tipo di legno e mettevi dentro tipo questa chiamiamola pentola di rame con dentro delle braci, si metteva nel letto di modo che il calore si diffondeva ma dovevi stare attenta perché...

Alberto: Non so se il nome ufficiale è scaldino, poi cercheremo su internet.

Mamma Tiziana: In bergamasco dicevano la monega, ecco.

Alberto: La monega, ah ok. In bergamasco dicevano la monega e quindi ecco usavate questo per scaldare i letti perché...

Mamma Tiziana: Sì, perché non c'era niente, non c'erano caloriferi, non c'era acqua calda, è venuto tutto dopo.

Alberto: Ok. Quindi, eh, non era facile comunque perché a Bergamo fa freddo d'inverno.

Mamma Tiziana: Sì, sì, no, no, da noi non era facile.

Alberto: Nevicava di più quando eri bambina?

Mamma Tiziana: Sì, sì, sì, sì, nevicava di più.

Alberto: E com'era quando... quando eri bambina e lì nevicava, ti ricordi... quando è il primo ricordo che hai da piccola con la neve?

Mamma Tiziana: Beh, è difficile. Facevamo i pupazzi di neve, ci divertivamo così.

Alberto: Sì?

Mamma Tiziana: Sì, certo, l'abbigliamento non è che avevamo cose come adesso che c'è la tuta da sci, ti adattavi, mettetevi un po' di maglioni in più, sciarpa, cappello, guanti così e si usciva. I guanti di lana che si bagnavano però eravamo piccoli e ci divertivamo.

Alberto: Volevo chiederti adesso tra i tuoi 5 e i 10 anni, in quel periodo dove andavi alle scuole elementari che ricordi hai? Come andavi a scuola? Cosa facevi quando tornavi a casa? Com'era la vita in generale lì a Bergamo? Racconta un po'.

Mamma Tiziana: Allora si andava a scuola quasi sempre almeno che quando pioveva o c'era la neve così ci accompagnavano, ma se no andavamo sempre a piedi e tornavamo a piedi.

Alberto: E come ti accompagnavano?

Mamma Tiziana: Con la macchina.

Alberto: Con la macchina.

Mamma Tiziana: C'era la macchina.

Alberto: Che macchina avevate?

Mamma Tiziana: La 1100, la prima, proprio vecchia.

Alberto: Cos'era? Di che marca?

Mamma Tiziana: Eh non mi ricordo.

Alberto: Fiat? Boh?

Mamma Tiziana: Boh... non mi ricordo.

Alberto: Non lo so neanch'io.

Mamma Tiziana: Non ne ho idea, mi ricordo che era blu.

Alberto: Cercheremo se... on-line una foto.

Mamma Tiziana: Sì, sì. E niente dopo si tornava, si mangiava e dopo facevi i compiti e dopo ti rimaneva lo spazio per giocare.

Alberto: Ok.

Mamma Tiziana: Ma i giochi erano limitati nel senso... c'era un pezzo di legno che si chiamava tipo ciangol.

Alberto: Ciangol?

Mamma Tiziana: Ciangol che era un pezzo di legno con due punte, tu tiravi col bastone questo andava. C'erano tutti quei giochi un po' inventati, ci divertivamo così dopo magari andavamo nei campi, facevamo una corsa nei prati. Era... siccome abitavamo in una fattoria c'erano animali così, i nostri genitori erano contadini perciò siamo cresciuti in mezzo alla natura. Una cosa stupenda che mi dispiace che i miei figli non abbiano potuto vivere una cosa così perché è un ricordo bellissimo. Apprezzi di più la vita.

Alberto: Sì, né?

Mamma Tiziana: Sì.

Alberto: E qual è la cosa che ti piaceva di più del vivere in una fattoria?

Mamma Tiziana: Che nel letto dormivamo in 5 o 6.

Alberto: Questo... questo me l'hai sempre detto.

Mamma Tiziana: Un bel materasso di piuma, tre di qua e tre in fondo ai piedi, proprio cioè... bellissimo, bellissimo!

Alberto: Perché dormivi...

Mamma Tiziana: Sono ricordi che ti porti dentro che non dimentichi mai.

Alberto: Me l'ha sempre detto che dormiva con sua sorella e le sue cugine che avevano due i piedi di là e le altre i piedi di qua, giusto?

Mamma Tiziana: Sì, perché eravamo anche piccole, ci stavamo. Dopo nel crescere... vabbè... però è stato bello.

Alberto: Quindi lo stare insieme tutti insieme quello...

Mamma Tiziana: Tutti insieme perché era una cascina che abitavamo in 4 famiglie.

Alberto: Ecco, la cascina è un po' la casa di campagna.

Mamma Tiziana: Sì, ci stanno più famiglie.

Alberto: Ci stavano più famiglie.

Mamma Tiziana: Erano tutti fratelli e sorelle.

Alberto: E l'avevate costruita voi la cascina? I tuoi genitori?

Mamma Tiziana: Sì, i genitori, sì, sì.

Alberto: Davvero?

Mamma Tiziana: Sì.

Alberto: Com'era? Di legno?

Mamma Tiziana: No, cioè il... allora di legno c'era solo il terrazzo che dopo hanno rifatto, quello l'abbiamo visto anche noi perché eravamo piccoli e ho anche le foto, con la scala di legno c'era, dopo invece col tempo hanno rimodernato tutto, hanno fatto il cemento, hanno fatto tutto, è arrivato anche il bagno.

Alberto: Quali sono i tuoi primi ricordi da più piccola possibile a livello di andare in bagno, fare queste cose, proprio da piccola piccola. Era già con i bagni di adesso più o meno o non ancora?

Mamma Tiziana: Non ancora, non ancora.

Alberto: Non ancora.

Mamma Tiziana: Ne avevamo uno.

Alberto: Sì.

Mamma Tiziana: Quelli senza... quelli senza...

Alberto: Ah ok quelli per terra senza... senza water. Quelli ok. Quindi quelli con solo il buco per terra.

Mamma Tiziana: Ecco.

Alberto: Ma con il sistema già idraulico o era come la nonna col buco nel terreno?

Mamma Tiziana: No, no, noi avevamo già il sistema idraulico. Avevi la catenella da tirare e c'era...

Alberto: Ah ok. E ce n'era uno per tutti.

Mamma Tiziana: Uno per tutti! Sì.

Alberto: Quindi eravate in quanti in famiglia? 40?

Mamma Tiziana: Non 40 però...

Alberto: In 30?

Mamma Tiziana: Sì, circa.

Alberto: Con un bagno. E quel bagno era in comune fuori casa o era dentro casa?

Mamma Tiziana: Era fuori, lì fuori.

Alberto: Il giardino?

Mamma Tiziana: Sì, sì, c'era uno stabile che lo conteneva.

Alberto: Ti ricordi quindi quando nevicava che dovevi uscire per...

Mamma Tiziana: Eh sì, tutte cose che... Eh ma quando si è piccoli che vivi, che cresci in queste cose, ti sembra tutto normale dopo. Vedi la differenza andando avanti quando hai avuto il meglio.

Alberto: Quando pensi ora come vivevate, come vivevate, cosa pensi?

Mamma Tiziana: Penso che per me sono stati tempi bellissimi perché non mi è mai mancato niente nel piccolo che potevano dare i miei genitori, ci hanno sempre dato tutto. Era bellissimo perché eri sempre in compagnia, bello, bello.

Alberto: Fantastico!

Mamma Tiziana: Fantastico! C'erano ancora i tempi che aspettavi la lasagna a Natale e tutte queste cose le vivevi solo a Natale, Pasqua.

Alberto: Come erano le lasagne di tua mamma?

Mamma Tiziana: Ah buonissime!

Alberto: Sì?

Mamma Tiziana: Basta capire come cucina tua mamma per capire che ho avuto un’ottima cuoca. Mia mamma lei ci teneva a queste cose, a tutto, per i suoi figli lei dava tutto. Sé stessa ha dato.

Alberto: Questa domanda già l'abbiamo un po' vista con quello che hai detto prima, ma te lo chiedo per sicurezza. C'erano già tante macchine? Le strade erano già asfaltate o no?

Mamma Tiziana: No, la nostra era... era di ghiaia, di sassi.

Alberto: Sassi. Ok, quindi le strade anche lì fuori dal tuo paesino?

Mamma Tiziana: Solo le provinciali, ecco, erano asfaltate, dopo erano tutte ancora di sassi.

Alberto: Di ghiaia.

Mamma Tiziana: Sì, sì.

Alberto: Di sassi. Ecco, la ghiaia sono i sassolini.

Mamma Tiziana: I sassolini.

Alberto: Tipici della campagna eccetera. E invece tante macchine già o solo chi poteva permettersi?

Mamma Tiziana: Chi poteva.

Alberto: Ok, ma ne vedevi tante in giro quando andavi a scuola così?

Mamma Tiziana: No, no, no, no, no, non erano tante, erano limitate, non tutti potevano averla.

Alberto: E tanti andavano ancora col cavallo?

Mamma Tiziana: No, quelli col cavallo non ho visto... coi cavalli non ho visto. Trattori.

Alberto: Trattori, ok.

Mamma Tiziana: Sostituivano il cavallo col trattore.

Alberto: Il trattore che è per arare i campi.

Mamma Tiziana: Sì, che serve per la campagna.

Alberto: Per la campagna.

Mamma Tiziana: Però la usavano anche per spostarsi col carro dietro.

Alberto: Ah ok, ok.

Mamma Tiziana: Eh sì, mi ricordo.

Alberto: Però c'erano anche cavalli ogni tanto o quasi...

Mamma Tiziana: Lì dove abitavo io no, vedevo trattori o macchine o motorini, biciclette, quelle cose qua, ecco.

Alberto: Ah ok. Perfetto. Adesso adesso una domanda bella poi una meno bella ma adesso... quali sono i più bei ricordi della tua infanzia? Un po' già lo stavi dicendo ma il più bel ricordo che dici "ah questo era bellissimo, vorrei riviverlo".

Mamma Tiziana: Siccome avevamo le mucche, avevano le mucche, no, i nostri genitori e c'era il taglio dell'erba per dopo dar da mangiare alle mucche, no.

Alberto: Ok.

Mamma Tiziana: Solo che la tagliavano e dopo passavano con questo carro che raccoglievano l'erba.

Alberto: Ok.

Mamma Tiziana: E questo carro aveva tutte queste sbarre che noi ci potevamo attaccare e stare lì appesi intanto che..

Alberto: Che buttavano dentro l'erba.

Mamma Tiziana: Che buttavano l'erba.

Alberto: E voi vi attaccavate...

Mamma Tiziana: E noi ci divertivamo perché correvamo dietro al carro. Anche quando irrigavano i campi, no, che lasciavano andare l'acqua per irrigare i campi e noi correvamo e ci bagnavamo tutti, a piedi scalzi, era divertente, questo naturalmente d'estate.

Alberto: D'estate.

Mamma Tiziana: Ecco.

Alberto: Bello. Ok. Bello. Quindi le cose legate al vivere in campagna da bambini.

Mamma Tiziana: Sì, sì.

Alberto: Col sole, l'erba.

Mamma Tiziana: La raccolta del frumento e del granoturco. Siccome c'era l'altezza loro facevano questi mucchi, e noi facevamo i salti.

Alberto: Saltavate.

Mamma Tiziana: Stavamo nel frumento, nel granoturco.

Alberto: Bello. Sì, vi siete mai fatti male?

Mamma Tiziana: Sì, mia cugina spesso. Io no.

Alberto: Perché tu stavi più attenta. Ecco. A che età hai perso la mamma?

Mamma Tiziana: 16.

Alberto: 16 anni.

Mamma Tiziana: Sì.

Alberto: E come... come è stata quella esperienza?

Mamma Tiziana: Brutta perché non l'abbiamo mai saputo che mia mamma se ne doveva andare. Ci hanno sempre tenuto nascosto questa cosa e l'impatto è stato brutto. Brutto. A volte è meglio sapere che... hai modo di prepararti. Invece così ci siamo trovate la sorpresa senza essere preparate.

Alberto: Perché tu allora in quel periodo stavi andando in... andavi ancora a scuola o avevi finito già la scuola?

Mamma Tiziana: Io avevo finito, avevo trovato lavoro, dovevo iniziare a lavorare perché ero stata in prova da un geometra perché dovevo andare in un'agenzia dove lavorava sua sorella, allora mi ha tenuto lui un po' in prova e invece quando è stato il momento che dovevo iniziare non ho potuto.

Alberto: E che lavoro stavi per fare?

Mamma Tiziana: Stenodattilo io avevo fatto. Praticamente scrivevo le parole delle interviste magari che si facevano quando si parla così e scrivevo a macchina, battevo a macchina. Praticamente tu devi scrivere delle parole con dei segni. Il limite era 80 parole al minuto dovevi scrivere.

Alberto: 80 parole al minuto?

Mamma Tiziana: Sì, e 300 a macchina, mi ricordo ancora.

Alberto: Ok, quindi il limite era 80 parole al minuto e lei doveva imparare quindi dei segni che scriveva rapidamente così che non perdeva il filo poi...

Mamma Tiziana: Del discorso che ti veniva dettato.

Alberto: Del discorso e dopo... intanto è arrivata una cagnolina scatenata, continua ad andare avanti e indietro, avanti e indietro.

Mamma Tiziana: Vuole essere partecipe, vero Betty?

Alberto: Se vuoi dire qualcosa è il momento.

Mamma Tiziana: Eh sì.

Alberto: Quindi in quel momento che dovevi iniziare a lavorare, eri pronta per lavorare, già vedevi che c'era qualcosa di strano che stava succedendo a tua mamma o...

Mamma Tiziana: Sì, ma non si pensava che lei se ne andasse. Cioè doveva essere curata e niente. E invece quelle cure che stavano facendo non hanno funzionato.

Alberto: E lei ti ha mai parlato riguardo questa cosa o no?

Mamma Tiziana: No.

Alberto: Mai.

Mamma Tiziana: No, perché una volta non erano così aperti, ti tenevano tutto nascosto.

Alberto: Nonostante avessi 16 anni non ha mai voluto dirti quello che stava succedendo.

Mamma Tiziana: No.

Alberto: Allora praticamente stavo chiedendo alla mamma... si è fermata la registrazione ma le stavo chiedendo come la sua vita è cambiata da quando non c'era più sua mamma? Perché lei erano una famiglia di... quante persone?

Mamma Tiziana: 5 uomini e una sorella più piccola.

Alberto: Ecco, quindi racconta un po' com'è cambiato dopo che è successo.

Mamma Tiziana: È cambiata che ho dovuto rinunciare a tutto per fare, dico, da mamma ai miei fratelli perché lavoravano. E io ero la prima femmina e ho dovuto fare io da mamma a loro: lavare, stirare, preparare da mangiare, quello che fa una mamma.

Alberto: E tu in quel momento eri... eri spaventata o com'è che hai reagito in quei primi anni?

Mamma Tiziana: Eh beh la mancanza di una mamma è tutto. Non hai più nessuno che ti protegge, che ti aiuta, ha un consiglio, anche perché io per mia mamma ero la sua principessa perché ero la prima femmina tanto desiderata. La nonna, lei tutte le novità me le dava, tutte. Era una cosa incredibile.

Isa: Tua sorella l'ha conosciuta poco.

Mamma Tiziana: Eh lei è più piccola ancora figurati. Lei era una pestiferetta con quei riccioli.

Isa: Quanti anni aveva?

Mamma Tiziana: 13, 13, 14... Non so se aveva già fatto i 14. Piccola.

Alberto: Ultima cosa poi cambiamo argomento. Allora perché l'altra volta mi stavi raccontando una cosa che non mi hai mai raccontato che era legata a questa domanda. Quali sono gli ultimi ricordi che hai di tua mamma? Come sono stati gli ultimi ricordi che hai di lei? Perché mi hai sempre detto che era bravissima, buona...

Mamma Tiziana: Sì, mia mamma... Tu arrivavi a casa e lei era sempre lì pronta a prepararti la cena, a farti trovare sempre tutto. Era l'unica che a volte era a casa da sola ma lei c'era sempre, sempre presente proprio. L'ultimo l'ultimo ricordo che ho di mia mamma non è bello perché è l'ultima volta che l'ho vista in ospedale e mi ricordo che era in una stanza in questa... luce soffusa, era nel letto e c'era la sua sorella che le ha detto "guarda che sono arrivate Tiziana e Nicoletta" lei ci ha guardato, non ci ha riconosciuto. Ecco, questa è l'ultima volta che ho visto mia mamma.

Alberto: Eri scioccata in quel momento o non capivi cosa...

Mamma Tiziana: Eh sì, però non capivo che era l'ultima volta che l'avrei vista perché non ci avevano detto niente. Non ti preparavano una volta, ti arrivava la sorpresa e così.

Alberto: Certo.

Mamma Tiziana: Forse per non farti soffrire ma però soffri di più dopo perché è peggio... Non sei preparata e questo momento non è… non è bello.

Alberto: Qual era la malattia che ha avuto tua mamma?

Mamma Tiziana: Tumore al seno.

Alberto: Tumore al seno. Che è mia nonna... io non l'ho mai conosciuta, ho conosciuto suo papà un po'. Ok, procediamo quindi cambiamo un attimo argomento. Visto che tua mamma era una bravissima cuoca ti chiedo come hai fatto a imparare a cucinare così bene?

Mamma Tiziana: Diciamo che osservi e aiutavo mia mamma a preparare... quando preparava, no, e dopo piano piano ho imparato. Mi piaceva vedere che le persone apprezzavano quello che cucinavo perciò c'ho messo anche più...

Alberto: Impegno.

Mamma Tiziana: Più impegno.

Alberto: E quando cucinavi tu che diciamo non avevate modo di cucinare sempre cose che compravate eccetera, cos'è che facevi quando tra i tuoi 17-20 anni... cosa cucinavi?

Mamma Tiziana: E cercavo di... A parte che il nonno, mio papà, aveva fatto l'orto perciò già avendo un orto...

Alberto: D'estate...

Mamma Tiziana: Di ispirazione. Anche d'inverno. Ci sono verdure anche d'inverno, sì, sì.

Alberto: Quali?

Mamma Tiziana: Tipo la verza ad esempio, dopo ci sono altre cose che adesso al momento non mi vengono in mente. Cavolfiori quelle cose lì, no. E allora anche con l'orto le ispirazioni magari a volte ti venivano in base alle cose che piacevano ai miei fratelli, ecco. Cercavo sempre di cucinare cose che a loro piaceva, ecco.

Alberto: Piacevano.

Mamma Tiziana: Dopo la specialità... della domenica erano gli gnocchi. Ne facevamo una tavolata.

Alberto: Sì?

Mamma Tiziana: Sì, sì.

Alberto: E le patate le coltivavate?

Mamma Tiziana: Dipende, dipende.

Alberto: Ecco, gli gnocchi...

Mamma Tiziana: Non era una cosa proprio che tenevamo tanto la patata coltivata.

Alberto: Ti aiutava tua sorella?

Mamma Tiziana: Sì, sì, sì.

Alberto: Sì.

Mamma Tiziana: La coinvolgevo la zia Nico, sì.

Alberto: Zia Nico, ecco, lei dice parlando il nonno riferendosi a mio nonno, zia riferendosi a mia zia sua sorella, facevate gli gnocchi la domenica a che gusto? Pomodoro...

Mamma Tiziana: Pomodoro, gorgonzola perché alla domenica c'eravamo a casa tutti perché... Invece fra la settimana mangiavano fuori.

Alberto: Quattro fratelli della mamma erano tutti e quattro muratori.

Mamma Tiziana: Sì.

Alberto: Perché hanno scelto tutti e quattro di fare i muratori?

Mamma Tiziana: Questo non te lo so dire.

Alberto: Necessità un po'.

Mamma Tiziana: Una catena direi... inizia uno e dopo l'altro lo segue... ha fatto... Uno prima faceva il panettiere, lo zio Adriano.

Alberto: Sì?

Mamma Tiziana: Aveva iniziato panettiere. Sì.

Alberto: Perché a Bergamo nella zona dove è nata la mamma moltissimi fanno i muratori.

Mamma Tiziana: Sì.

Alberto: I bergamaschi sono proprio conosciuti per essere moltissimi muratori e molto bravi anche, sono molto... sono andati anche in vari posti del mondo, molti emigrati negli Stati Uniti eccetera proprio a portare questa manodopera del tipico muratore italiano. Loro quindi tu li hai sempre visti, a parte tuo fratello un periodo fare il panettiere, a fare i muratori.

Mamma Tiziana: Sì, muratori.

Alberto: Potevate costruire una casa voi! Un'altra domanda adesso: qual è il piatto migliore che cucinava tua mamma che ti piaceva tantissimo?

Mamma Tiziana: Le lasagne.

Alberto: Le lasagne.

Mamma Tiziana: Che lei faceva proprio tipo la pasta fatta in casa, che iniziava proprio da tutto da zero.

Alberto: Wow!

Mamma Tiziana: La mamma partiva proprio dalla pasta fatta in casa, stava lì, la tirava con la macchinetta a mano, dovevi fare... era...

Alberto: Era una delizia?

Mamma Tiziana: Era una cosa! Poi faceva delle padelle perché eravamo in tanti. Ci voleva tutto il giorno.

Alberto: E il ragù, il ragù come lo faceva?

Mamma Tiziana: Il ragù di carne.

Alberto: E che carne usavate? Di manzo...

Mamma Tiziana: Sì, sì, anche perché noi avevamo le mucche, avevamo gli animali. Eh certo! Le galline, avevamo...

Alberto: Come facevate a conservare i cibi? C'erano già i frigoriferi, sì?

Mamma Tiziana: Ma no. Il freezer no non c'era.

Alberto: Il frigo?

Mamma Tiziana: C'era il frigo, sì, ma si uccidevano quando... quando serviva, ecco.

Alberto: ok.

Mamma Tiziana: Al momento, ecco.

Alberto: Era tutto cibo che dovevate mangiare nella settimana o avevate...

Mamma Tiziana: Sì, ecco, si andava... dopo dopo è arrivato, dopo si, dopo è arrivato il freezer.

Alberto: Ok.

Mamma Tiziana: Sì, sì, dopo si.

Alberto: Perfetto, perfetto. Quindi le lasagne di sua mamma e anche lei fa delle lasagne fantastiche. Quindi perfetto. Ok. Allora domanda un po' più generale legata all'Italia prima che proseguiamo con un po' la sua storia di vita qual è il tuo posto preferito in Italia? Ti piace proprio, andresti sempre che hai visto nella tua vita.

Mamma Tiziana: Milano.

Alberto: Milano? Sì?

Mamma Tiziana: Sì.

Alberto: Davvero?

Mamma Tiziana: Sì, sì.

Alberto: Ti piace? Ti piacerebbe vivere a Milano?

Mamma Tiziana: Sì, sì.

Alberto: Sì? No, non me l'aspettavo perché lei ama il mare così pensavo dicesse...

Mamma Tiziana: Ah beh... ma quello del mare... cioè mi piace...

Alberto: Più per la vacanza.

Mamma Tiziana: Ecco, mi piace solo il periodo estivo il mare. Periodo estivo certo.

Alberto: Posto preferito al mare? Quale?

Mamma Tiziana: Eh beh la Sardegna!

Alberto: Sardegna.

Mamma Tiziana: Sardegna.

Alberto: Ok, perfetto. Allora raccontaci un po' del periodo tra i 20 e 30 anni come hai conosciuto mio papà? Com'era una volta per darsi un appuntamento? E come funzionava? Andavate in discoteca? Com'era?

Mamma Tiziana: Ci siamo conosciuti in discoteca, e niente. Come ci siamo conosciuti? Lui era una domenica e il lunedì era venuto già a trovarmi.

Alberto: Come? In macchina?

Mamma Tiziana: Sì, sì, certo, c'erano già le macchine.

Alberto: Non in bici! Anche perché...

Mamma Tiziana: Anche perché...

Alberto: Spiega, lui è di Brescia.

Mamma Tiziana: Lui è di Brescia e io sono di Bergamo è un po'... bene o male aveva una quarantina di chilometri da fare, non è poco.

Alberto: Esatto.

Mamma Tiziana: Basta, da lì ci siamo sempre frequentati.

Alberto: Ok. Quindi in discoteca.

Mamma Tiziana: In discoteca.

Alberto: E poi gli appuntamenti come funzionavano?

Mamma Tiziana: Sì, a volte se noi andavamo in discoteca ci vedevamo in discoteca, oppure veniva lui a trovarmi in settimana quando era possibile. E niente.

Alberto: E com'era per sentirvi che non c'era WhatsApp, queste cose?

Mamma Tiziana: C'era il telefono.

Alberto: Il telefono di casa

Mamma Tiziana: Il telefono di casa, sì, sì.

Alberto: Non c'era ancora il cellulare.

Mamma Tiziana: No, niente, niente.

Alberto: Neanche quelli grossi, no, no.

Mamma Tiziana: No.

Alberto: Quindi chiamavi la famiglia per dire c'è...

Mamma Tiziana: Sì, sì.

Alberto: Perfetto.

Mamma Tiziana: Eh sì.

Alberto: Quindi lui chiamava a casa tua e chi rispondeva?

Mamma Tiziana: Oppure già ti dicevi "vengo martedì" capito. Lui... si faceva così, ti davi già un appuntamento. "Vengo mercoledì", ecco.

Alberto: Ok.

Mamma Tiziana: Se invece non poteva allora arrivava la telefonata.

Alberto: Poi si usciva già a mangiare al ristorante o era proprio per più...

Mamma Tiziana: No, all'inizio no.

Alberto: All'inizio no.

Mamma Tiziana: Dopo.

Alberto: Dopo.

Mamma Tiziana: Si andava al bar a prendere un gelato così, ecco.

Alberto: Andavate a Bergamo Alta o no?

Mamma Tiziana: Prima si stava lì in giro perché già lui doveva fare tanta strada, stavamo lì in giro perché se perdevi tempo ad andare su dopo anche per lui...

Alberto: Perché spiega dove abitavi che era Como?

Mamma Tiziana: Un paesetto... Santa Maria del Sasso.

Alberto: Santa Maria del Sasso. Ecco, lei era a Santa Maria del Sasso. Quanto era lontano da Bergamo Alta?

Mamma Tiziana: Eh beh sempre una quarantina di chilometri così eh.

Alberto: Ah oh allora. Era lontanino allora. Ok, perfetto. Alterno un po' con domande sulla sua vita e domande generali, ok, per mantenere la cosa interessante. Sei felice di aver fatto poi la casalinga nella tua vita o tornando indietro penseresti "ah mi sarebbe piaciuto continuare nel mio lavoro se mia mamma non se ne fosse andata presto" o alla fine sei contenta di aver fatto la casalinga che sei stata di più con i tuoi figli e la tua casa? Com'è un po'?

Mamma Tiziana: Allora dire che non sono stata contenta di fare la casalinga e aver dedicato il mio tempo ai miei figli, no. Cioè per me è stato bello però non nascondo che mi sarebbe piaciuto almeno nell'età della giovinezza aver provato a fare quello che ho studiato, il mio lavoro.

Alberto: Ok, quindi la stenodattila.

Mamma Tiziana: Stenodattila.

Alberto: Ecco, perché lei non è una casalinga, lei è la casalinga. Lei ha sempre trattato la casa come un lavoro ma al massimo in tutti i sensi. Quindi nella pulizia, nella gestione della cucina, dei vestiti, della pulizia un po' proprio di tutto non solo della casa dentro ma fuori, macchina. Tutto ciò che è legato alla vita di casa, famiglia, figli, lei ha fatto sempre tutto al massimo. Quindi è per quello che le chiedo se è felice perché non è come un lavoro ma è come un lavoro. Diciamo non ti pagano per farlo ma è ancora più... quindi più difficile in un senso perché è ogni giorno e non ti fermi mai. C'è mai stato un momento in cui hai pensato "ah chi me l'ha fatto fare?".

Mamma Tiziana: No, perché è una scelta mia. Dopo fare di più di quello che posso fare. Potrei limitarmi invece sono stata abituata così. Mia mamma è sempre stata pignola e mi ha trasmesso questa cosa.

Alberto: Spiega pignola cosa vuol dire.

Mamma Tiziana: Pignola vuol dire che tu devi fare le cose perfette oppure non farle. Per lei non esisteva una via di mezzo. Deve essere fatta così perfetta.

Alberto: Devi essere attenta ai dettagli.

Mamma Tiziana: Perfetta, sì, sì.

Alberto: Mentre fa la cucina, poi parte con la pulizia, intanto le cose vanno è sempre a fare cose complicate tipo lasagne, arrosti ripieni, gnocchi, tutte le salse varie fatte in casa, quindi il gorgonzola, l'amatriciana, carbonara, cose al forno che devono stare lì vario tempo, minestroni che devi mettere su la sera prima. Cioè cose proprio complicate che devi organizzarti tra la spesa, poi la pulizia della casa, portare i figli, pulire i vestiti, stirare per il marito e i figli, tutte le cose sempre pulite, rifare tutti i letti, il divano, poi c'è le cose anche... pulire la macchina, insomma è sempre stata eccellente in queste cose. Ma sempre! Ogni giorno. Quindi per questo le chiedo questa cosa perché può essere che in alcuni periodi uno dice "basta, sono stufo" quindi volevo un po' capire anch'io. Invece no, sei sempre stata...

Mamma Tiziana: È come uno che fa bene il suo lavoro, che ha passione e dice "è il mio lavoro devo svolgerlo nel migliore dei modi perché mi dà soddisfazione".

Alberto: Quindi a te ti è sempre piaciuto vedere tutto pulito, bello.

Mamma Tiziana: Così!

Alberto: Bravissima! Altra domanda interessante. Qual è il segreto della tua giovinezza?

Mamma Tiziana: Ah questo lo lascio dire agli altri!

Alberto: Perché non lo sapete ma la signora Tiziana ha... quanti anni?

Mamma Tiziana: 60 compiuti!

Alberto: Grande! Ma verso i 61. E è molto più giovane di quello che è l'età. Quindi... E lei non ha avuto una vita privilegiata da dire... no, no, anzi ha lavorato più di tutte le donne che conosco perché non è mai stata ferma un giorno. Quindi anche lavori manuali, infatti ha avuto vari problemi alle spalle. Perché è legato alla manualità nel suo lavoro, no, pulire i piatti anche.

Mamma Tiziana: Tunnel carpale.

Alberto: Non usa quasi mai la lavastoviglie, li lava a mano. Insomma proprio c’è questa sua dedizione al lavoro di casa e di tutte queste cose. La domanda è nonostante tutto questo sembra che abbia 10 anni in meno anche di più di quelli che hai, quindi cosa pensi sia la chiave della tua giovinezza?

Mamma Tiziana: Eh questo non lo so, non lo so perché non saprei cosa dire.

Alberto: Io penso sia il tenersi sempre attivi.

Mamma Tiziana: Può essere.

Alberto: Può essere.

Mamma Tiziana: Perché attività fisiche non ne ho mai potuto farle perché ho sempre problemi perciò non posso dire perché vado in palestra, perché faccio questo... no. Sarà fare la casalinga forse non lo so, farlo con amore, penso ai miei figli che gli do amore, affetto, tutto quello che vogliono io sono qua, gli dico sempre anche adesso che io sono qui se han bisogno.

Alberto: Mantenersi in movimento per me è una... Lei è una che sta anche tanto in piedi tutto il giorno, quindi questo stare in piedi, fare le cose tutte il tempo di sicuro ha contribuito a tenerti giovane.

Mamma Tiziana: Ma non lo so.

Alberto: È troppo, è troppo, è troppo umile, non vuole... non vuole dire i suoi segreti.

Mamma Tiziana: Non ho segreti!

Alberto: Anche perché lei non è mai stata in particolare attenta su una cosa o la palestra, o procedimenti estetici, no anzi. Ha sempre mangiato... mangia bene ma un po' di tutto, quindi mangia quello che vuole mangiare quel giorno senza esagerare in nulla. Non è una che ama mangiare troppi dolci. E poi in generale fa quello che ho detto... quindi non c'è un segreto allora.

Mamma Tiziana: No.

Alberto: Il segreto è questo.

Mamma Tiziana: È questo.

Alberto: E il bicchiere di vino ogni tanto.

Mamma Tiziana: Ogni tanto.

Alberto: Ecco, continuiamo. Altra domandina poi ci siamo quasi. Allora cosa ti piace dell'Italia rispetto agli altri paesi?

Mamma Tiziana: Che si mangia bene.

Alberto: E poi?

Mamma Tiziana: E poi bella! È bella, ci sono tante cose da visitare.

Alberto: Il cibo, bellezze in generale.

Mamma Tiziana: Cibo, bellezze, sì, tutto. Ci sono tante cose da... che ti dà l'Italia da visitare.

Alberto: Lago, montagna, mare, tutto.

Mamma Tiziana: Tutto. Tutto bello!

Alberto: Perfetto. Cosa pensi di Isa, la mia nuova mogliettina? Nuova e unica mogliettina.

Mamma Tiziana: Allora quando l'ho conosciuta la prima volta mi è sembrato tutto così strano vedere che Alberto era tutto così preso dicevo "mamma mia". Invece è la cosa più bella che potevo avere. Sono strafelice di mia nuora. Difatti glielo dico sempre. È come una figlia per me. È la verità! È la verità!

Isa: E tu sei come una mamma per me, te lo dico sempre.

Mamma Tiziana: È vero ma è vero Isa non te lo dico solo per farti... cioè io sono contenta, sono molto felice. Una ragazza molto matura per l'età che ha. Non avrei mai pensato e invece chapeau!

Alberto: Chapeau! Francese. Chapeau!

Mamma Tiziana: Chapeau. No, sono contenta davvero. Guarda Isa, forse perché dobbiamo essere noi stesse, è la cosa che ci aiuta di più, non bisogna nascondersi dietro niente. Qualsiasi cosa bene o male siamo maturi è giusto dirselo perché non è bello far vedere una cosa che... per far capire all'altra che tu sei contenta e ti fai vedere e dopo alla fine non sei così. Invece bisogna essere se stessi e questo aiuta molto.

Alberto: Come avrete capito qui c'è anche Isa ma alla fine ci siamo sposati giovani per lo standard italiano che è... Isa aveva quando ci siamo sposati...

Mamma Tiziana: Vent'anni.

Alberto: 20 anni e io...

Mamma Tiziana: Non ancora, non ancora.

Isa: 19.

Alberto: No, 19.

Mamma Tiziana: 19.

Alberto: Compieva i 20 anni 2 mesi dopo, 2-3 mesi dopo e io invece avevo 25 anni... quindi già più...

Mamma Tiziana: Maturo.

Alberto: Ci si sposa a 25 anni anche in Italia ma ora i ragazzi tendono ad aspettare verso i 30 anni molti, non tutti, molti. Perché adesso vanno a convivere prima. Quindi praticamente è come se fossero sposati ma aspettano a fare il passo di sposarsi ufficialmente per essere sicuri sicuri sicuri sicuri, no. Quindi ovviamente la mia famiglia era preoccupata all'inizio, no, perché ero giovane, lei era giovane. Ma insomma per questo le ho chiesto cosa pensava di Isa. Quindi chiedo anche cosa pensavi quando ti ho detto che mi volevo sposare?

Mamma Tiziana: Beh io di te non ho mai avuto dubbi perché sei sempre stato un ragazzo molto più maturo della tua età, perciò non avevo dubbi su questo.

Alberto: Ok.

Mamma Tiziana: Anche perché vedevo lui contento per me la sua felicità è quello che... dopo io ci sono sempre come vi ripeto. L'aiuto che posso darvi, io ci sono finché posso ve lo darò.

Alberto: Ecco, no infatti...

Mamma Tiziana: Nelle mie possibilità.

Alberto: Infatti quello che ha detto non era più di tanto preoccupata perché ha visto...

Mamma Tiziana: No, infatti non vi ho mai detto...

Alberto: Sì, tutte le cose che ho fatto negli ultimi anni sono sempre state... ci penso molto, vede che faccio le cose poi mi impegno, non sono uno che fa cose strane così a caso. Procediamo. Domandina per la mamma. Allora lei è bergamasca ora vive a Brescia. Ti piace vivere a Brescia o viveresti in un'altra città?

Mamma Tiziana: No, mi piace. Infatti anche la prima volta che ero venuta mi è piaciuta subito. Non è grande, non è... è disposta bene, mi sono ambientata bene.

Alberto: Buono.

Mamma Tiziana: Buono.

Alberto: Perfetto, quindi approvata Brescia.

Mamma Tiziana: Approvata.

Alberto: Domanda da un milione di dollari... di euro. Com'è stata la nonna come suocera? È stata simpatica? Com'era... com'era come suocera la nonna Elide? Per me è nonna.

Mamma Tiziana: È stata come una mamma per me.

Alberto: Sì?

Mamma Tiziana: Mi ha... mi è piaciuta subito come l'ho vista. Una donna semplice proprio, mi ha messo subito a mio agio, mi ha fatto sentire bene.

Alberto: Perché tu anche il nonno... com'era? Come erano loro come coppia?

Mamma Tiziana: Anche loro guai.

Alberto: Sono stati bravi?

Mamma Tiziana: Sì, sì, sì, sì, sì.

Alberto: Sempre?

Mamma Tiziana: Sempre, sempre. Non è mai stata una persona invadente mia suocera. È sempre stata disponibile quando ne avevo bisogno. Ce ne vorrebbero di suocere così.

Alberto: Cos'è che... Cos'era una cosa che ti piaceva della nonna e che non ti piaceva quando eravate fidanzati?

Mamma Tiziana: Che non mi piaceva... non lo so... nel senso perché ognuno ha le sue abitudini non è che io...

Alberto: Eh ma di qualcosa che dicevi "cavolo". Ha paura di dirlo perché poi se la nonna vede guai!

Mamma Tiziana: No, cioè.

Alberto: Dillo.

Mamma Tiziana: Magari che si curasse un attimino di più toh... ecco.

Alberto: Sì?

Mamma Tiziana: Sì, ma però era da capire perché aveva la trattoria prima, era stanca, cioè certe cose bisogna anche capire.

Alberto: Che si prendesse più cura di sé.

Mamma Tiziana: Di se stessa.

Alberto: Di se stessa. Era tutto il tempo lì a fare cose e non pensava...

Mamma Tiziana: Non pensava a lei.

Alberto: Ok, perfetto. Invece che ti piaceva di più?

Mamma Tiziana: Lei perché tu in qualsiasi momento la chiamavi che le dicevi "mi serve che mi tieni il bambino" lei "portalo subito! Vieni!".

Alberto: Chissà poi come si preoccupava?

Mamma Tiziana: Sì, no, no.

Alberto: Che cadevamo dalle scale.

Mamma Tiziana: Sì, sì, quello vabbè è una sua preoccupazione. Lei è molto ansiosa come persona. Infatti io dicevo "per fortuna che non vivevo insieme a lei" perché sennò sarei diventata come lei. Cioè ti mette un'ansia in tutte le cose.

Alberto: Esatto, infatti io ho addosso l'ansia probabilmente me l'ha passata la nonna.

Mamma Tiziana: Eh sì. Anche quando è in macchina con me, lei non viene davanti, sta dietro perché non vuole vedere ma è come l'avessi davanti perché lei dietro continua a dirmi le cose "attenta lì, attenta là". Oh mamma mia! Mi mette sempre ansia. Gli dico "devi stare zitta se no me lo fai fare tu l'incidente".

Alberto: Altra domanda fantastica. Come ero io da bambino tra i 0 e 5 anni? Dai...

Mamma Tiziana: Pestiferetto.

Alberto: Puoi dire la verità perché non era colpa mia, ero un bambino, non sapevo neanche di esistere.

Mamma Tiziana: Era un bambino che ho detto "per fortuna che sei il secondo sennò... non so se ne avrei fatto un altro". Non dormiva la notte, sempre... Era un mammone che c'era sempre lì attaccato giorno e notte. Era incredibile. Alla sera lo portavo a dormire, dovevo stare là fino a che lui si addormentava e a volte mi diceva... io vedevo che era lì con gli occhi chiusi, mi alzavo e lui mi diceva "ma mamma no, non dormo ancora! Stai qui!".

Alberto: Questo... questo me lo ricordo. Lei veniva lì a raccontarmi la storia e io mi mettevo lì pronto a dormire e poi dopo un po' chiudevo gli occhi pensando che lei andasse avanti con la storia e lei dopo tipo 40 secondi, un minuto, due si fermava la storia. Gli dicevo "eh guarda che sono ancora qui ad ascoltare la storia". Perché sentivo che lei si alzava dalla sedia piano piano pensando di potersene andare ma...

Mamma Tiziana: Non avrei mai pensato però che dopo quando ha iniziato la scuola diventasse così cioè un bambino da 100 mila soddisfazioni proprio, mai avuto un problema, proprio una cosa incredibile.

Alberto: L'unico problema era quando mi ero rotto il braccio all'asilo.

Mamma Tiziana: Eh sì, vabbè, quello lì all'asilo succede. Lui era un bambino che non... Lui gli amici li sceglieva, non giocava con tutti i bambini, quelli scatenati a lui non piacevano, stava alla larga.

Alberto: Non mi sono mai piaciuti quelli che fanno...

Mamma Tiziana: No, no, sempre questa cosa a lui non è mai piaciuta. Stava sempre lì piuttosto in disparte, li guardava e quando vedeva che trovava il suo amichetto giusto... difatti erano pochi i suoi amici.

Alberto: Selezione.

Mamma Tiziana: Selezionava.

Alberto: E dì cosa vuol dire "in disparte". Hai detto che stavo "in disparte".

Mamma Tiziana: Praticamente se ne stava lì, piuttosto stava con la suora, ecco, andava dalla suora, la suora lo chiamava "la sua ombra" perché ce l'aveva sempre dietro, perché lui non è che gli piaceva andare lì con i bambini a giocare perché li vedeva troppo movimentati a lui questa cosa...

Alberto: Esatto, ancora oggi mi dà fastidio chi fa casino, chi fa... chi è rumoroso, chi è manesco. Quelli maneschi sono quelli che ti toccano tutto, ti spingono. Mi dà proprio fastidio, mi irrita tanto tanto. Ma comunque quindi ecco, sì, alcune cose quindi rimangono di quando si è bambino.

Mamma Tiziana: E poi lui non sopportava... aveva problemi con le calze, non gli trovavamo mai le case che gli andavano bene perché gli davano fastidio le cuciture, giubbini di inverno... lui voleva uscire senza niente perché non sopportava coprirsi. Eh insomma é stato un bel po'...

Alberto: Come si dice...

Mamma Tiziana: Particolare.

Alberto: Ecco, particolare.

Mamma Tiziana: Proprio particolare perché non è stato facile con Alberto.

Alberto: Poi quando ho sviluppato la coscienza lì... pian piano mi sono aggiustato.

Mamma Tiziana: E dopo, dopo, dopo lì è diventato un genio.

Alberto: Oh un genio!

Mamma Tiziana: Un genio!

Alberto: No, no.

Mamma Tiziana: Bravissimo proprio. Poi lui non voleva scrivere. Quando gli dicevo "dai che facciamo il bigliettino della spesa alla mamma, incominciamo a scrivere delle paroline" e lui "no, no, no". Non sono mai riuscita a fargli fare delle cose che avevo fatto col primo però dopo quando è andato a scuola che ho visto il suo primo quaderno sono rimasta stupita.

Alberto: Quale quaderno?

Mamma Tiziana: Perché tu andavi in una scuola privata e i quaderni li portavi a casa una volta alla settimana, no.

Alberto: Dici alle elementari.

Mamma Tiziana: Alle elementari, sì, appena... appena è iniziata la scuola. E quando ho visto ho detto "no, non ci posso credere che questo è Alberto". Era tutto un precisino, tutto... bravissimo, bravissimo.

Alberto: Ah non mi ricordo. Vorrei ritrovarli e vederli anch'io perché non mi ricordo più come erano i miei quaderni delle elementari ma non ci sono più? No, che triste sono morti tutti i quaderni. Bella domanda questa. Se potessi svegliarti domani con un superpotere quale sarebbe? La pulizia totale di tutto, fai tac si pulisce tutto e si cucina tutto.

Mamma Tiziana: E dopo cosa farei?

Alberto: Eh allora qua...

Mamma Tiziana: Un superpotere... vedere tutti felici. Far vivere bene tutti!

Alberto: Wow!

Mamma Tiziana: Questa sarebbe la cosa più giusta per me.

Alberto: Sì, tipo che tac...

Mamma Tiziana: No, ricco e il povero, quelle cose lì non mi piacciono. Cioè tutti devono avere poco o tanto però devono averlo tutti. Vivere felici.

Alberto: Bello! Quindi superpotere della felicità.

Mamma Tiziana: Sì.

Alberto: Fare tutti felici. Bello, mi piace.

Mamma Tiziana: Sì, sì.

Alberto: Brava. Ok, penultima domanda ci siamo quasi. Per cosa ti piacerebbe essere ricordata quando non ci sarai più? Per le lasagne!

Mamma Tiziana: Per la persona che sono. Penso di aver dato quello che posso... quello che potevo dare l'ho dato, ecco. Cioè ricordarmi così per la Tiziana che sono.

Alberto: Sì? Quindi...

Mamma Tiziana: Brava, cattiva, buona, con i pregi e i difetti, tutto.

Alberto: Giusto, bello! Quindi essere ricordata per la persona che sei.

Mamma Tiziana: Per tutto quello che sono.

Alberto: Perfetto, la nonna sai cosa ha detto a questa domanda? Ha detto voglio essere ricordata di far far dire la messa.

Nonna: Eh non lo so. Ricordata... da chi non so.

Alberto: Che ricordo ti piacerebbe lasciare a chi rimane qua nel mondo?

Nonna: Mi piacerebbe vederli andare a messa.

Alberto: La nonna non sta capendo la domanda quindi...

Nonna: No, no, no, capisco la domanda. Vorrei essere ricordata una volta tanto di andare a far dire una messa, assistermi una messa. Ecco.

Alberto: Ok, quindi vorrebbe essere ricordata come "far far dire la messa", va bene.

Mamma Tiziana: Vabbè, quello è una cosa che devono fare se uno lo desidera non è che cioè...

Alberto: Infatti, infatti.

Mamma Tiziana: Eh perché lei ha ancora tradizioni vecchie, crescono con queste mentalità.

Alberto: Esatto, no, mi piace la tua risposta di essere ricordata per la persona che sei e quindi prima di finire vuoi condividere qualche cosa tipo 2 lezioni che hai imparato nella tua vita che vuoi condividere.

Mamma Tiziana: Essere se stessi sempre e essere apprezzati per quello che si è, rispettare le persone che è la cosa importante.

Alberto: Ed anche l'esperienza che hai vissuto di aver perso tua mamma giovane, essere dovuta diventare mamma per...

Mamma Tiziana: E se la vita ti mette alla prova con queste cose, affrontarle nel modo migliore. Io spero di aver fatto... di averlo fatto nel migliore dei modi anche pur essendo non preparata.

Alberto: Esatto.

Mamma Tiziana: È questo. Vi auguro che voi riusciate bene ad imparare l'italiano e che possiate venire in Italia al più presto a vedere che meraviglia è.

Alberto: Esatto, quindi ringrazio la mamma Tizi. Grazie per la conversazione anch'io spero che tutte le domande che le ho fatto vi diano modo di capire varie cose in italiano in più, il modo di parlare e alcune cose culturali anche della vita che avevano molti nelle campagne bergamasche e non solo un po' in tutta Italia negli anni 60, 70. E anche un po' ecco le lezioni di vita che ha imparato mia mamma crescendo, perdendo la mamma da giovane, vivendo in situazioni comunque non facili che adesso sono meno qui in Italia ma una volta erano molto di più. E quindi grazie mille e un bacione.

Mamma Tiziana: Ciao a tutti. Un bacione.

Alberto: Ciao, fai ciao.

Mamma Tiziana: Ciao.

Alberto: Eccoci qui qua carissimi. Per chi di voi è arrivato fino alla fine, io voglio fare davvero i complimenti perché siete veramente grandi. Non tutti arriveranno alla fine, ma se ci sei arrivato, fammelo sapere nei commenti. Fammi sapere cosa pensi di questa conversazione bellissima che ho avuto con mia mamma, cosa ti è piaciuto di più, cosa ti è piaciuto di meno. E ricordati del regalo che puoi scaricare. Puoi scaricare una trascrizione PDF completa, bellissima, pulitissima in italiano. Ti farà esplodere il vocabolario attraverso un contenuto interessante, naturale ed utile. Il miglior tipo di contenuti per aiutarti con la lingua. Ok? Quindi grazie per essere stati con me oggi. Scarica il regalo se non l'hai ancora fatto qui sopra o sotto, in base a dove sei. Avrai l'audio e il PDF completo. Ti ringrazio ancora per essere stato qui e ti mando un grande abbraccio.